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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2015 alle ore 08:40.
L'ultima modifica è del 13 gennaio 2015 alle ore 20:16.

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Italia sconfitta sul “made in”: «Resistenze incomprensibili»
Pochi i passaggi dedicati al bilancio vero e proprio del semestre italiano. In particolare, Renzi ammette la «sconfitta» sulla tutela del “made in”: « Nessun risultato positivo su questo, ci sono state incomprensibili resistenze». Con uno sguardo alle propsettive della casa europea, Renzi sottolinea poi che l'Europa costruita in questi anni «ha dato l'impressione troppo spesso di essere un modello basato su vincoli, parametri e austerità». Un errore, questo, cui porrà forse rimedio la commissione Juncker che punta su un cambiamento che andava « immaginato negli ultimi sei anni, non negli ultimi sei mesi».

Terrorismo, il nemico c’è: è il fanatismo, non la religione
Nel suo discorso Renzi tocca anche il tema delle politiche Ue per l’immigrazione, ma soprattutto quello dell'identità e dei valori europei, in primo piano dopo l’attacco terroristico alla redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo. «Il nemico c’è», ricorda Renzi, «guai a chi dice che non c’è, ma non è la religione», ma «l’ideologia che punta ad uccidere, il fanatismo» che vuole abbattere le altre religioni. «Non lasceremo mai la parola identità a chi grida più forte, perchè fa parte della nostra storia e dobbiamno esserne orgogliosi», aggiunge.

Difesa dei valori occidentali antidoto alla paura
«Il contrario di identità è anonimato, il contrario di integrazione è rottura e disgregazione. La nostra identità non si difende chiudendoci in fortezze nel nome della sicurezza, ma ricordando che non c'è sicurezza possibile senza libertà in Europa», spiega Renzi parlando della minacca terroristica.«Il luogo dell'Europa non è la fortezza ma la piazza, non il conflitto e lo scontro ma il dialogo e l'incontro»: per questo, occorre preservare the european way of life. «I nostri nemici puntano a cambiare il nostro modo di vivere - afferma Renzi - ma non possiamo consentire a nessuno di cambiare il nostro modo di vivere. Chiamatela guerra, conflitto, ma c'è una realtà vera. Lo spauracchio della paura può portare qualche decimale in più, ma se siamo leader la sfida è riportare l'Europa a fare il proprio mestiere».

Renzi cita l’Ulisse di Dante: l’Europa persegua la virtù e combatta gli egoismi
Parlando della spinta xenofoba di alcuni movimenti euroscettici (che lo contestano nel corso dell'intervento) Renzi ricorda le parole che Dante Alighieri mette in bocca ad Ulisse quando descrive la sua spina tideale alla conoscenza: «Fatti non foste a viver come bruti, ma a perseguire virtute e conoscenza». L'Europa deve essere questo, conclude il premier, puntare alla virtù e al sapere, al benessere dei cittadini e a combattere le divisioni e gli odi, e non muoversi da «bruti», dando spazio agli egoismi nazionali e alle divisioni.

Italia leader nel debito pubblico ma anche del risparmio privato
Renzi torna a prendere la parola a fine mattinata per replicare al dibattito seguito alla relazione italiana sul turno di presidenza del Consiglio Ue. Ad essere prese di mira sono soprattutto le osservazioni degli europarlamentari italiani della lista Tipras e del M5s. «Il punto è che c'è il terrore del futuro, il futuro è visto come una minaccia, per cui assistiamo il paradosso che le famiglie aumentano i risparmi perché hanno paura», spiega Renzi in risposta a Curzio Maltese che segnala come l'Italia abbia il terzo debito pubblico al mondo. «Nessuno - osserva il premier - segnala che l’Italia ha il più alto risparmio privato, 4 triliardi di euro. Quando l'M5S dice che le famiglie italiane si stanno impoverendo, cozza con la realtà: le famiglie italiane hanno visto crescere il loro risparmio da 3,5 triliardi nel 2012 a 3,9 miliardi di euro. È difficile, ma la realtà si impone».

Grillo in tribuna, Schultz ricorda Auschwitz
Ad accompagnare Renzi, il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. L'intervento del premier italiano è stato preceduto da un ricordo del 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, da parte delle truppe sovietiche affidata al presidente dell'Europarlamento, Martin Schultz. Dopo l’Italia, a guidare il Consiglio sarà la Lettonia. Oltre agli eurodeputati, ad ascoltare l'intervento del premier tra il pubblico c’è anche , il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo che boccia senza appello l’intervento di Renzi: «Il nulla che parla».

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