Germania virtuosa: primo pareggio di bilancio da 45 anni (anche grazie ai tassi a zero)

FRANCOFORTE – La Germania ha raggiunto l'anno scorso il pareggio di bilancio, con un anno di anticipo rispetto agli obiettivi e per la prima volta dal 1969.
I conti pubblici tedeschi sono stati favoriti dal calo dei tassi d'interesse sul debito, dall'aumento delle entrate fiscali superiore al previsto e dalla minor spesa pubblica. Il piano originale era di un deficit di 6,5 miliardi di euro. Il risultato è stato favorito anche da una sentenza del dicembre scorso che ha imposto alle società elettriche una tassa di 2,2 miliardi di euro sulle attività nell'energie nucleare.
Il pareggio di bilancio è diventato uno degli elementi principali della politiche del Governo di Angela Merkel, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei partner europei, della Commissione, del Fondo monetario e del Tesoro degli Stati Uniti a una politica fiscale più espansiva, in presenza di una crescita economica decisamente anemica e di una situazione deficitaria delle infrastrutture pubbliche. I critici del Governo sostengono che Berlino dovrebbe approfittare dei tassi d'interesse quasi a zero sul debito pubblico per promuovere un piano di investimenti. Il Governo ha annunciato il mese scorso l'intenzione di compiere 10 miliardi di euro di investimenti addizionali nei prossimi tre anni. Nel 2014, la spesa pubblica è stata di 295,5 miliardi di euro, un miliardo inferiore al previsto, mentre le entrate fiscali sono state di 2,6 miliardi superiori alle attese.
Il raggiungimento del pareggio di bilancio, il cosiddetto “Schwarze Null”, un obiettivo che il Governo ha confermato anche per quest'anno, è caro in particolare al ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che nelle riunioni europee si è sempre opposto alle richieste dei suoi interlocutori per una politica fiscale più espansiva. Il settimanale tedesco “Der Spiegel” ha definito la questione del pareggio “un feticcio” della politica del Governo.

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