Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2015 alle ore 16:51.

My24

Una donna sta partorendo, il bambino «è uscito a metà», si vede già il corpicino, una nuova vita, la madre esausta continua a spingere, un uomo le scarica una raffica di mitra addosso. Dicono sia una degli assassini più atroci della mattanza di Boko Haram a Baqa o Baga in Nigeria, 2mila morti e 16 villaggi rasi al suolo dal 3 gennaio al 7 gennaio; quasi contemporanemante una cellula islamista a Parigi attacca al cuore l’Europa culla della libertà di parola. Boko Haram significa più o meno «l’educazione occidentale è peccato», non sorprende che il capo di questi estremisti assassini inneggi ai killer del settimanale satirico Charlie Hebdo e li consideri eroi. Non contrappongono l’Islam a un’altra religione ma l’Islam all’Occidente.

I sopravvissuti a Boko Haram raccontano, Amnesty Interntional raccoglie tutto in un dossier, solo grazie a queste testimonianze si può capire cosa è successo nel nord est della Nigeria, così lontana così a noi vicina. «L’attacco più efferato e distruttivo contro i civili», sostiene Amnesty associazione che pure è abituata ad analizzare le stragi di questi assassini che dicono di agire in nome della fede ad Allah, gli stessi che rapiscono ragazze e ragazzi a scuola per conversioni e matrimoni forzati e imbottiscono di esplosivo bambine di dieci anni che poi fanno esplodere in centro città e nei villaggi.

Città e villaggi che devasta: solo a Baga sono state danneggiate o completamente distrutte da un incendio circa 620 strutture, a Doron Baga sono stati devastati oltre 3.100 gli edifici devastati. E forse non si saprà mai esattamente quante persone sono morte in Nigeria in quersti primi giorni di gennaio, molti di più delle cifre fornite dal governo, sostiene Amnesty International che oggi ha diffuso delle immagini satellitari con le prove della dimensione dell'attacco.

Una città cancellata dalla cartina geografica
Le foto di Amnesty, scattate rispettivamente il 2 e il 7 gennaio, prima e dopo l'attacco, mostrano molte case sono state in gran parte distrutte, con più di 3.700 abitazioni danneggiate o bruciate. «Queste dettagliate immagini mostrano una devastazione di proporzioni catastrofiche in due città, una delle quali è stata quasi cancellata dalla carta geografica nello spazio di quattro giorni - ha dichiarato Daniel Eyre, ricercatore di Amnesty sulla Nigeria - di tutti gli attacchi di Boko Haram presi in esame da Amnesty International, questo è il più grande e il più distruttivo di sempre, un deliberato attacco contro la popolazione civile le cui case, le cui scuole e i cui ambulatori sanitari sono ormai solo rovine fumanti».

I sopravvissuti si sono rifugiati nei boschi, gfra gli sterpi hann oitrovato poi molti cadaveri. «Non so quanti fossero ma erano ovunque» ha riferito una testimone. Uomini, donne e bambini sono stati inseguiti dai terroristi. «Ci hanno preso, eravamo circa 300 donne, e ci hanno portato in una scuola di Baga. Dopo quattro giorni hanno lasciato andare le anziane, le madri e la maggior parte delle bambine ma hanno trattenuto le donne più giovani», ha raccontato una donna.

Il ricercatore di Amnesty che si occupa di Nigeria fa il bilancio della mattanza. «Fino a oggi, l'isolamento di Baga e il fatto che Boko Haram continua a controllare la zona avevano reso estremamente difficile accertare cosa fosse accaduto. Gli abitanti non hanno potuto far ritorno per seppellire i morti, tantomeno contarli. Ma adesso le immagini dal satellite unite alle testimonianze dirette compongono un quadro più chiaro di quello che con ogni probabilità è il peggiore attacco mai portato da Boko Haram - ha commentato Eyre - in precedenza, nel corso della settimana, il direttore delle informazioni del ministero della Difesa aveva dichiarato che il numero dei morti a Baga, compresi i combattenti di Boko Haram, non era superiore a 150. Le immagini e i racconti dei sopravvissuti lasciano credere che il numero finale sarà assai più alto».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi