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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2015 alle ore 09:59.
L'ultima modifica è del 17 gennaio 2015 alle ore 13:16.

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Belkacem aveva gioco facile . Perché il Belgio, e soprattutto le Fiandre, era un terreno fertile per diffondere i suoi messaggi radicali? Per una serie di ragioni; politiche, culturali, geografiche. Il Paese ha un welfare generoso, e soprattutto è stato molto aperto nei confronti dell'immigrazione. Tanto che nel 2012/2013, un piccolo partito islamico, che punta a far adottare la sharia per via referendaria, è riuscito a insediare due sui uomini nel consiglio comunale di Bruxelles e in atri comuni.

La comunità musulmana è numerosa (oltre il 6% della popolazione) ma da tempo lamenta gravi discriminazioni. L'intolleranza dei partiti di destra fiamminghi ha poi riacceso il fuoco che covava sotto la cenere. E quando il Anversa diventa la prima città a vietare nei luoghi pubblici l'uso del velo islamico , nel 2009, i più conservatori non nascondono la loro rabbia. Una legge che, nel 2011, diventa nazionale e che viene strumentalizzata da Sharia4.

La guerra in Siria contro il regime del dittatore Bashar al-Assad attrae sempre più estremisti stranieri. Sharia4 comincia a reclutare giovani combattenti. La loro destinazione sono i gruppi salafiti più estremisti, primo fra tutti al Nusra.

Nel 2012 Belkacem viene arrestato e condannato con l'accusa di incitamento all'odio contro la comunità non musulmana. Sharia4Belgium si scioglie. Ufficialmente. Perché secondo gli inquirenti continua la sua attività di reclutamento. La creazione dello Stato Islamico, nel giungo del 2014. Diviene un magnete per quei giovani musulmani senza prospettive, oppure in cerca di un'identità. Dieci giovani ogni mese partono per la Siria. Tra di loro ci sono anche cittadini di famiglia fiamminga convertitesi all'Islam. Le autorità del Belgio cominciano a sorvegliare ininterrottamente chi è ritornato dal teatro di guerra.Viene creata una task force ad hoc.

Sanno che la minaccia del jihadismo deve richiedere più sforzi. I precedenti non possono essere ignorati. Perché la capital4 del Belgio è stata il luogo prescelto di Mehdi Nemmouche, il jihadista francese che ha combattuto un anno in Siria per poi rientrare in patria, spostarsi a Bruxelles e uccidere quattro persone davanti al museo ebraico di Bruxelles. Era il maggio del 2014. Da allora sempre più aspiranti jihadisti sono partiti per arruolarsi nell'esercito dello Stato islamico. Allarmante dal crescente flusso di aspiranti johadisti , le autorità belghe hanno reagito con una serie di misure.

Lo scorso settembre ad Anversa viene celebrato il più grande processo contro il terrorismo nella storia del Paese: 46 imputati alla sbarra, tutti di Sharia4Belgium, accusati di reclutamento. Ma molte saranno condanne simboliche. La gran parte di loro si trova già in Siria.

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