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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2015 alle ore 12:00.
L'ultima modifica è del 17 gennaio 2015 alle ore 12:19.

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L'anno 2014 si piazza come l'anno più caldo dal 1880, cioè da quando si registrano sistematicamente le temperature: questo secondo le analisi degli scienziati del Noaa, la National oceanic and atmospheric administration statunitense, e della Nasa, l'agenzia spaziale americana. I vari fattori responsabili di ciò, avverte l'agenzia spaziale, «sono dominati dalle emissioni umane di gas serra».

La Nasa in particolare segnala come «i 10 anni più caldi mai registrati si sono verificati utti, con l'eccezione del 1998, a partire dal 2000», e questa tendenza «continua un riscaldamento di lungo periodo del Pianeta», specificano gli scienziati del Goddard institute of space studies (Giss) di New York.

Questa tendenza di lungo periodo osservata e il “primato” del 2014 come anno più caldo di sempre «rafforzano l'importanza per la Nasa di studiare la Terra come un sistema nel suo insieme, e particolarmente per capire il ruolo e gli impatti dell'attività umana», commenta John Grunsfeld, amministratore associato dello Science mission directorate del quartier generale Nasa di Washington.

Dal 1880, riassume la Nasa, la temperatura media della superficie terrestere è salita di circa 0,8 gradi, «una tendenza largamente spinta dall'incremento di anidride carbonica e da altre emissioni umane nell'atmosfera del Pianeta», e infatti «la maggior parte di questo riscaldamento è avvenuta nelle ultime tre decadi».

«Questo è l'ultimo in una serie di anni caldi, in una serie di decenni caldi- stigmatizza il direttore del Giss Gavin Schmidt- mentre la classifica degli anni singoli può essere afflitta da un modello meteorologico caotico, le tendenze di lungo termine sono attribuibili a fattori legati ai mutamenti climatici che attualmente sono dominati dalle emissioni umane di gas serra».

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