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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2015 alle ore 22:37.
L'ultima modifica è del 20 gennaio 2015 alle ore 00:03.

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Papa Francesco a ruota libera, dalla paternità alla corruzione, fino alle disuguaglianze. Il pontefice ne ha parlato sul volo che lo ha riportato in Vaticano dal viaggio in Asia. Ecco le principali affermazioni, alcune delle quali faranno discutere.

Tre figli numero giusto
«Paternità responsabile significa che si devono fare figli, ma responsabilmente. Alcuni credono che i cristiani debbono fare come i conigli». Papa Francesco ha risposto così a una domanda sull'Enciclica «Humanae vitae» di Paolo VI che proibì la contraccezione, e sulla quale anche nelle Filippine la maggior parte dei fedeli cattolici esprime riserve nelle intervistati nei sondaggi. «Sentir dire che tre figli già sono troppi - ha confidato in proposito il Papa - mi mette tristezza, perché tre figli per coppia sono il minimo necessario a mantenere stabile la popolazione».

Nessun pugno
Le sue parole di alcuni giorni fa sul pugno che anche un amico si può aspettare hanno fatto il giro del mondo. Così al ritorno da Manila i giornalisti chiedono chiarimenti a papa Bergoglio sul tema libertà di fede e di espressione chiarisce: nessun pugno, ma neppure provocazioni, serve “prudenza”.

Il tentativo di corruzione subìto
«In quel momento io ho pensato: cosa faccio?. Li insulto, gli do un calcio dove non batte mai il sole oppure faccio lo scemo. E ho fatto lo scemo». Lo ha detto il Papa ai giornalisti sul volo di ritorno dalle Filippine, raccontando come una volta, appena diventato arcivescovo di Buenos Aires, ebbe a che fare con due che volevano corromperlo.

Emarginati, terrorismo di Stato?
C'è sempre più assuefazione a vedere la grande povertà accanto alla ricchezza estrema. «Forse stiamo tornando alle “caste” e forse quando le persone vengono scartate e emarginate, si può parlare di “terrorismo di Stato». Lo ha detto il Papa in volo da Manila a Roma.

Prossimo viaggio in Sudamerica
Papa Francesco ha rivelato le mete dei suoi prossimi viaggi, conversando con i giornalisti nel volo di ritorno dalle Filippine, precisando che non si tratta ancora di decisioni tutte definite. A luglio di quest'anno visiterà Ecuador, Bolivia e Paraguay. In settembre andrà negli Stati Uniti, dove il viaggio includerà la capitale federale Washington, New York, perche' e' previsto un intervento al Palazzo di Vetro dell'Onu, e Filadelfia dove si svolgerà l'Incontro mondiale delle Famiglie ma non la California e il Messico («perché ci vorrebbero cinque giorni in piu', due per la California e tre per il Messico. Ma ci sara' un tempo per andare anche in Messico, a salutare la Madonna di Guadalupe», ha detto il Papa).
A novembre poi ci sara' il primo viaggio africano: andra' in Centrafrica e Uganda («c'e' stato un ritardo nel decidere quando e dove, a causa dell'Ebola, abbiamo fatto molte riunioni su questo», ha rivelato). Nel 2016 poi Francesco visitera' Cile e Peru' e tornera' per la prima volta dall'elezione del marzo 2013 in Argentina. Nelle mete individuate non c'e' dunque El Salvador, dove sara' beatificato l'arcivescovo martire Oscar Arnulfo Romero: quella per decidere chi presiedera' il rito, «e' una guerra che combatteranno monsignor Paglia e il cardinale Amato», ha scherzato Bergoglio.

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