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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2015 alle ore 20:51.
L'ultima modifica è del 20 gennaio 2015 alle ore 20:14.

Silvio Berlusconi arriva a Palazzo Chigi per incontrare Matteo Renzi , Roma 20 Gennaio 2015 (ANSA)Silvio Berlusconi arriva a Palazzo Chigi per incontrare Matteo Renzi , Roma 20 Gennaio 2015 (ANSA)

È durato circa un’ora l’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi cominciato intorno alle 11 di stamane. Una riunione chiave, alla vigilia delle votazioni in Senato della legge elettorale e in vista delle votazioni per il futuro presidente della Repubblica, il cui primo scrutinio è fissato per il 29 gennaio. Con Berlusconi erano presenti Denis Verdini e Gianni Letta. Ma il vicepresidente del Pd Lorenzo Guerini ha escluso che al vertice si sia parlato della corsa per il Colle, assicurando che l’unico tema sul tappeto è stato quello dell’Italicum. «Con Renzi ci rivedremo martedì per parlare della partita sul Quirinale». Lo ha detto Silvio Berlusconi ai senatori di FI riuniti a palazzo Grazioli, secondo quanto viene riferito da chi ha partecipato all'incontro.

Guerini: si è parlato soltanto di legge elettorale
«Abbiamo ribadito a Forza Italia la nostra posizione: no a liste bloccate, sì a un meccanismo che preveda capilista e preferenze e un premio di lista che garantisca la governabilità al Paese», ha spiegato Guerini. «Attendiamo da Fi che vi sia in Parlamento una risposta adeguata a questa nostra impostazione». Terminato il vertice, Berlusconi ha riunito i fedelissimi a Palazzo Grazioli. Un incontro nel quale ha ribadito la fedeltà al patto del Nazareno, mentre Raffaele Fitto, capofila della fronda forzista, ha visto a pranzo i “suoi” senatori. L’incontro di Berlusconi con il gruppo parlamentare azzurro di palazza Madama dovrebbe tenersi in serata.«L'incontro tra Berlusconi e Renzi è stato interlocutorio», ha assicurato Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Fi. I due leader si sono concentrati sul percorso comune delle riforme, a cominciare dalla legge elettorale. E' il nodo dell'Italicum che in questo momento, riferiscono, può condizionare la partita del Colle e da lì che bisogna partire.

Sisto (Fi): Renzi non può fare a meno di Forza Italia
Una lettura dell’ennesimo faccia a faccia tra Renzi e il Cavaliere la fornisce il deputato azzurro Francesco Paolo Sisto, ospite a Omnibus: «L’incontro di oggi tra Berlusconi e Renzi si colloca in un contesto diverso da quelli del passato: Renzi è in calo nei sondaggi, con una perdita secca di popolarità che non deriva solo dal problema della minoranza Pd e dalle riforme ma dipende principalmente dall’assenza di una politica efficace. Oggi dunque Renzi non può fare a meno di Forza Italia».

Quirinale, domani nuovo incontro Berlusconi-Alfano
Si svolgerà domani, alle 14,30 al Senato, un nuovo incontro tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano sulla strategia da seguire in vista dell'elezione del nuovo Capo dello Stato.
All'incontro, viene spiegato, parteciperanno anche i capigruppo di FI e di Ncd. I due partiti sono al lavoro per definire una strategia comune in vista della corsa per il Quirinale. Ieri c’è stato il vertice a sorpresa in Prefettura a Milano, tra il leader azzurro Silvio Berlusconi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano, cui hanno partecipato anche Lorenzo Cesa, segretario Udc, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello, per Ncd, Niccolò Ghedini e Giovanni Toti per Fi. Alfano ha sintetizzato l’esito dell’incontro con queste parole: «Abbiamo deciso di unire le forze che si riferiscono al Ppe per condividere la scelta di un candidato presidente della Repubblica di area moderata e non del Pd. Ci rivedremo nei prossimi giorni per indicare un nome. Abbiamo concordato sul metodo». Alcuni nomi sono stati fatti: in cima alla lista ci sarebbe l’ex ministro azzurro Antonio Martino, sempre che non si raggiunga subito un accordo con i dem su un candidato condiviso come Giuliano Amato o Pier Ferdinando Casini.

Colle, l’identikit del candidato azzurro: una persona equilibrata
Berlusconi, che sempre oggi incontrerà i gruppi parlamentari azzurri a Roma, ha descritto le caratteristiche del proprio candidato ideale alla presidenza della Repubblica lasciando gli uffici del tribunale di sorveglianza di Milano dopo un colloquio di verifica dell’affidamento in prova ai servizi sociali dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale. «Deve essere il garante di tutti, e non solo di una parte degli italiani», ha spiegato l’ex Cavaliere, che si è detto «ottimista... come sempre», sulla possibilità di arrivare ad una acelta condivisa con le aletre forze politiche. Nesssuna anticipazione sul possibile nome, ma l’auspicio «che sia una persona di buon senso», che «possa essere visto con fiducia da tutti gli italiani: una persona equilibrata».

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