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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2015 alle ore 17:33.
L'ultima modifica è del 22 gennaio 2015 alle ore 20:25.

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Con il lancio del Qe da parte della Bce «per un cittadino italiano cambia c’è più potere d'acquisto e anche più certezza per il futuro». Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan vede le positive ricadute del Qe per i cittadini. «Ci sono buone ragioni per aumentare la fiducia. quindi l'invito a famiglie e imprese, che nel frattempo stanno aggiustando i loro bilanci» è «che si può iniziare a spendere di più e le imprese sicuramente possono a investire di più, tenendo anche conto dell'importante contributo del taglio delle tasse e degli incentivi all'occupazione», che sono stati introdotti, ha aggiunto Padoan.

Il Qe della Bce «è una buona cosa per l'Italia e per la zona euro» aveva dichiarato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, prima della conferenza stampa in cui Mario Draghi ha annunciato la nuova mossa della Bce. «L'Italia è in recessione da tre anni e il quantitative easing della Bce sarebbe un incentivo a continuare con le riforme» nel Paese, ha detto il ministro alla Cnn da Davos, dove sta partecipando ai lavori del World economic forum.

Padoan ha sottolineato che l’operazione respinge la minaccia di deflazione che si è allungata sull’Eurozona dopo i dati di dicembre che segnano una variazione negativa dei prezzi dello 0,2%. Alla domanda perché in Giappone il Qe non ha funzionato, Padoan ha spiegato che il Qe deve essere considerato come «la terza gamba di una struttura» con le altre due che sono «il consolidamento di bilancio e le riforme strutturali». Su queste ultime due misure «il Giappone è in ritardo».

Per il ministro non si tratta di «uno strumento di politica finanziaria ma monetaria. Il punto non è quello di intervenire in aiuto dei debiti pubblici sovrani ma di immettere liquidità nel sistema e liberarla per il credito e l'attività produttiva».

Ocse: va oltre le previsioni
Positiva anche la reazione dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo. «È meglio di quello che si era pensato, è il benvenuto», ha commentato il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, a margine dei lavori del Wef. Ma, aggiunge, «non dobbiamo dire che è la soluzione definitiva», che nasce da un «combinato disposto» di stimoli di politica monetaria come il Qe e «dell'azione dei governi»

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