«Di alto respiro, molto lungimirante e, devo dire, di grande soddisfazione per l'associazione bancaria». Così il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha commentato il discorso del governatore della Banca D'Italia al ventunesimo congresso degli operatori finanziari. «Soddisfazione che - spiega - deriva dal fatto che ragionamenti che noi sviluppiamo in termini non istituzionali hanno trovato oggi quanto mai autorevole conferma» nelle parole di Ignazio Visco. Per esempio, ha aggiunto, «la nostra richiesta di avere soglie certe di capitale con metodologie assolutamente identiche di conteggio, una sorta di Basilea 4 , è stata affermata dal Governatore».
Un obiettivo da raggiungere attraverso la creazione di una bad bank che però, ha fatto notare Patuelli, «è un termine che non sussiste nel testo del discorso del Governatore». Patuelli ha sottolineato che «non pensiamo ad un privilegio, allo Stato che fa dei regali alle banche». Secondo il numero uno dell’Abi «in Italia avviene l'esatto opposto: si spalmano su cinque anni le perdite su crediti nei bilanci bancari. Bisogna raggiungere la parità delle condizioni concorrenziali anche sotto questo aspetto fiscale. Già questo sarebbe un passo importante».
Bazoli: bad bank si studi molto bene
Sul ruolo dello Stato nella bad bank, l'ipotetica banca di sistema per i crediti deteriorati, oggi «il Governatore si è pronunciato» ed è un argomento «che evidentemente deve essere studiato molto bene: è una situazione complicata, ma credo che sia indispensabile procedere nello studio della stessa». Così Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, interpellato a margine del congresso di Assiom Forex, al termine del discorso tenuto dal Governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Bpm: Castagna, possibile riforma Popolari condivisa col Governo
La riforma delle banche popolari varata dal Governo «risponde a esigenze da tempo segnalate dalla Banca d'Italia, dall'Fmi e dalla Commissione europea, rese ora più pressanti dal passaggio al sistema di vigilanza unica», ha spiegato Visco nel suo intervento. A questo proposito il consigliere delegato della Banca Popolare di Milano, Giuseppe Castagna, è convinto che sia possibile raggiungere una soluzione condivisa con il governo per la riforma delle banche popolari. «Il governo ha tracciato la strada - ha spiegato a Il Sole 24 Ore Radiocor - e Assopopolari sta cercando di far comprendere quali sono gli elementi fondanti che oggettivamente sono da preservare, come la vicinanza al territorio, l'importanza del coinvolgimento dei colleghi che spesso sono azionisti e il coinvolgimento del territorio».
«Altrettanto importante però - ha precisato Castagna - è tenere conto di avere un mercato che spesso è sostenuto più dal capitale che dal voto capitario». Quanto ai tempi e ai contenuti della riforma, Castagna ha notato che «quando non si va avanti in autoriforma poi capitano riforme un po' improvvise e un po' anche invasive rispetto a quello che è lo spirito della cooperativa».
Il banchiere si è poi detto convinto che un sottoprodotto della riforma sia «la possibilità di aggregazioni, che fino a ieri erano molto molto complicate: parlo soprattutto di aggregazioni tra Popolari». In quest'ottica, ha concluso, «può essere un presupposto interessante coinvolgere le parti sane del territorio che vorranno partecipare al processo di aggregazione, a un progetto di società di capitali che ha bisogno anche di un preciso riferimento territoriale e non solo del mercato».
Quanto «a Carige niente c'era prima e niente c'è ora», ha poi aggiunto Castagna, che esclude interessi per un'aggregazione con Carige, anche alla luce della riforma delle Popolari imposta dal governo. «Semmai lo scenario nuovo è quello di una possibile concentrazione tra banche popolari», ha precisato.
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