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Dossier Gli effetti del calo del greggio sull’economia globale

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    Dossier | N. 15 articoliIl Giornale della famiglia: capire l'economia in otto passi

    Gli effetti del calo del greggio sull’economia globale

    Benvenuti nell'era del petrolio a buon mercato. Dopo anni di prezzi sostanzialmente stabili su livelli elevati, nel giro di poco tempo le quotazioni del greggio sono scese di oltre il 50%, precipitando dai 115 dollari al barile dello scorso giugno fino a 45 $ in gennaio, per poi risalire in questi giorni intorno a quota 60.

    La stessa Opec, il potente cartello dei Paese produttori, teme che questa soglia non possa essere mantenuta e che la caduta possa riprendere nelle prossime settimane. Insomma, i tempi del barile sopra i 100 $, o addirittura a 150 (quando già si vaticinava di un ulteriore balzo a 200), sono ormai decisamente lontani. Perché negli ultimi mesi si è generato un nuovo shock, questa volta al ribasso? Che cosa significa questo scossone per l'economia, sia su scala globale sia per i consumi delle famiglie? Come funziona la catena dei prezzi dai pozzi di estrazione alla pompa di benzina? E quale fetta del business energetico viene accaparrata dal Fisco italiano?

    Da queste domande muove la terza puntata de “Il giornale della famiglia”, la nuova iniziativa editoriale di divulgazione economica, che Il Sole 24 Ore propone giovedì 26 febbraio. Si tratta di inserti monografici realizzati dalle firme del nostro quotidiano, che vogliono fornire un'informazione esauriente sulle grandi questioni sollevate dall'attualità.
    Tra i grandi trend dell'economia che irrompono ogni giorno nella nostra vita quotidiana il petrolio è sicuramente una delle forze più potenti, capace di modellare la geopolitica globale, di decretare le fortune o il declino di grandi Paesi, di modificare in poco tempo il tenore di vita di miliardi di persone e di contrassegnare intere epoche nell'immaginario collettivo come avvenne con l'austerity negli anni 70. Secondo una stima JP Morgan, se il greggio si attestasse a 50 $ al barile, si verificherebbe un trasferimento di ricchezza dai Paesi produttori a quelli consumatori di circa 1.700 miliardi di dollari. Del resto, già oggi la brusca caduta delle quotazioni ha rappresentato, da una parte, un viatico verso la ripresa per le economie occidentali e, dall'altra, una pessima notizia per Paesi come il Venezuela, la Russia o la Nigeria i cui bilanci dipendono quasi interamente dalle entrate dell'energia.

    La chiave di lettura per capire il “potere economico” del greggio - e chi ne governa la leve, dall'Arabia Saudita agli Stati Uniti - è proposta da “Il giornale della famiglia” attraverso le risposte ai quesiti più semplici: che cos'è il petrolio, come si ricavano le fonti di energia alternative (dalle rinnovabili alla nuova frontiera dello ”shale oil”), come funziona il mercato, dove si trovano i giacimenti più importanti, per quale ragione i movimenti al rialzo o al ribasso influenzano l'economia e quali effetti ne derivano sui conti delle famiglie dai rifornimenti di carburante alla bolletta elettrica.
    L'energia, infine, è uno dei settori chiave dei mercati azionari. L'ultima pagina dell'inserto in edicola giovedì con Il Sole 24 Ore colloca questi cambiamenti nella prospettiva dell'investitore, spiegando chi sale e chi scende, dalle grandi compagnie petrolifere ai nuovi protagonisti delle energie rinnovabili.

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