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Berlusconi-Salvini, ancora schermaglie

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Berlusconi-Salvini, ancora schermaglie

  • –Nicola Barone

Il Leader leghista

«Alle regionali venete Tosi prenderà il 6%, Zaia il 40%

e la Moretti sotto il 40%. Forza Italia resta con noi come nei cinque anni passati»

ROMA

È il Veneto il crocevia dal quale i futuri equilibri interni al centrodestra prenderanno una direzione o l’altra. Fino a che gli incontri risolutivi tra i leader, smentiti per l’immediato ma più che imminenti, non diranno l’ultima parola ognuno tesse la sua tela. Alcuni per interposta persona, come Silvio Berlusconi tornato nel frattempo in visita a Cesano Boscone nei panni di “volontario”. A puntare i piedi per lui sono i più stretti collaboratori anche se ormai non sono più un mistero le condizioni portate dagli azzurri al tavolo delle trattative, consistenti sostanzialmente nell’allargamento del quadro delle alleanze all’intero territorio nazionale, pur di sfuggire alla morsa della Lega Nord, ivi compresa l’apertura ai centristi di Angelino Alfano. Dal Carroccio per chiudere si aspettano segnali di disponibilità a cedere terreno sui candidati da presentare in avamposti non secondari quali Toscana e Liguria. Ancora oggi Silvio Berlusconi non si sposterà da Milano ma l’ex premier è in prima linea per tentare una soluzione al puzzle che salvaguardi l’accordo con Ncd in Campania senza dir di no alla corsa con la Lega Nord nel Veneto.

Invece il «capitano» Salvini riprende in grande stile, dopo l’interruzione temporanea di una settimana, le presenze nei media dando per assodata l’asse con il partito di Berlusconi nello snodo principale. «Alle regionali Tosi prenderà il 6%, Zaia il 40% e la Moretti arriverà sotto il 40%. Forza Italia, che ha governato con Zaia negli ultimi cinque anni, farà lo stesso nei prossimi cinque». Elettoralmente dalla battaglia anti-immigrazione Salvini si aspetta molto. È la ragione per la quale in una visita mattutina al Cara di Mineo, nel Catanese, ha insistito sulla chiusura del centro di accoglienza per rifugiati politici e le navi da porre a difesa dei confini, essendo i dispositivi Triton e Mare Nostrum «delle porcherie». La posizione del leader della Lega è stata contestata da decine di cittadini presentatisi all’appuntamento con indosso mutande verdi. Salvini riconosce che «gli immigrati che scappano dalla povertà, dalla guerra vera, sono fratelli e vanno accolti», ma gli altri «vanno riportati a casa». Un’affermazione commentata con sarcasmo dal coordinatore nazionale del Ncd, Gaetano Quagliariello: «Adesso è ancora più chiaro la ragione per cui Flavio Tosi l’ha definito Caino...».

Fin qui Forza Italia e la Lega. Ma nella partita strategica delle regionali si inserisce con conseguenze al momento non prevedibili il fuoriuscito Flavio Tosi. Il sindaco ribelle è intenzionato ad andare da solo in Veneto ma con uno sguardo attento anche alle prossime mosse di Forza Italia, qualora il discorso con Salvini su Luca Zaia dovesse (assai poco probabilmente) fallire. «Stiamo ancora ragionando sul programma, sugli amici con i quali costruire, soprattutto inizialmente, le liste civiche», si limita a dire il primo cittadino di Verona. Nessun discorso sulle alleanze viene escluso per principio insomma. Nella Capitale i parlamentari “tosiani” sono in pieno fermento e ormai a un passo dal saluto definitivo al Carroccio. In uscita vengono dati le senatrici Patrizia Bisinella (Tosi nella vita), Raffaela Bellot e Emanuela Munerato e alla Camera sulla soglia sono Emanuele Prataviera, Matteo Bragantini, Roberto Caon. I più determinanti tra questi, immaginando di dar vita a una componente parlamentare autonoma, avrebbero secondo voci preso contatti con esponenti di Forza Italia non allineati al capo ed ex di Fratelli d’Italia. Ulteriore importante tassello da considerare il posizionamento di Ncd. Maurizio Lupi invita gli ex colleghi di partito a «non inseguire la deriva populista del segretario lumbard, ma si schieri a sostegno di Flavio Tosi». Sulle imposizioni del Carroccio Ncd fa leva per chiedere a Forza Italia, come contropartita dell’alleanza con Caldoro in Campania, l’abbandono del tavolo coi leghisti.

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LA PARTITA DELLE ALLEANZE PER LE REGIONALI DI MAGGIO

VENETO

Fi ha dato la disponibilità ad appoggiare il candidato della Lega
Luca Zaia, ma ancora non c’è il sì definitivo. Il “ribelle”
ex leghista Flavio Tosi scende in campo appoggiato da Ncd. Il Pd presenta l’ex bersaniana oggi renziana Alessandra Moretti, che ha l’appoggio di Sel

CAMPANIA

Il presidente uscente, l’azzurro Stefano Caldoro, dovrebbe essere sostenuto da un’alleanza Fi-Ncd (ma Alfano vuole una intesa a livello nazionale). La Lega (con la lista Noi con Salvini) è fuori, dato il veto su Ncd. Il candidato Pd, scelto con le primarie, è l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Sel invece correrà da sola

PUGLIA

Per il post-Vendola, il centrosinistra (Pd e Sel) punta, dopo
la vittoria nelle primarie, sul sindaco di Bari, il democratico
Michele Emiliano. Ncd e Fi (anche con l’appoggio del dissidente – e uomo forte in Puglia – Fitto ) appoggiano l’oncologo ed ex presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli

TOSCANA

Il Pd corre con il presidente uscente Enrico Rossi. Sel invece, dopo lo stop all’alleanza con i dem, correrà da sola. Situazione fluida nel centrodestra. Claudio Borghi è il candidato della Lega, Gianni Lamioni è sostenuto da Fi e Ndc. Ma si lavora a un nuovo nome per unire tutto il centrodestra

LIGURIA

Il Pd punta alla riconferma con la renziana Raffaella Paita, vincitrice delle primarie. Ma senza Sel. Dubbi nel centrodestra: finora in corsa c’è, per la Lega, Edoardo Rixi, che potrebbe avere l’ok di Fi (senza Ncd); ma Fi potrebbe puntare anche su un suo candidato (e potrebbe rientrare in gioco Ncd)

MARCHE

Il Pd, dopo le primarie, candida l’ex sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli. Sel corre da sola. Situazione fluida nel centrodestra, con in corso trattative tra Fi, Ncd e Lega. Si parla anche della possibilità di un appoggio (centristi in testa) al governatore uscente del Pd (in rotta con il partito) Gian Mario Spacca

UMBRIA

Il Pd punta alla rielezione di Catiuscia Marini, in alleanza con Sel. Nel campo del centrodestra, l’Umbria è la regione dove per ora è più probabile una intesa Fi, Ncd e Lega, nonostante lo scontro a livello nazionale: la coalizione dovrebbe formarsi attorno al sindaco di centrodestra di Assisi, Claudio Ricci