(none)

Il passo indietro per evitare la «sfiducia»

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

Il passo indietro per evitare la «sfiducia»

  • –Barbara Fiammeri

LE TENSIONI NELL’NCD

Il ministro ha capito che

il voto in Aula avrebbe messo

a rischio l’Ncd e il governo.

Sarà capogruppo alla Camera,

tensione con la De Girolamo

Resistere ancora sarebbe stato inutile oltre che controproducente. Già mercoledì sera aveva capito che la linea eretta a sua difesa stava smottando impietosamente. La telefonata in cui raccomanda suo figlio a Ercole Incalza è devastante. E il secondo briefing, a distanza di ventiquattr’ore, con Matteo Renzi e Angelino Alfano, glielo ha confermato. «Renzi non mi ha mai chiesto le dimissioni», continua a ripetere. A Maurizio Lupi il premier ha “solo” detto chiaro e tondo che il Pd avrebbe avuto mano libera, se si fosse arrivati a votare la fiducia su di lui. In altre parole sarebbe saltato comunque, lasciando così al suo partito un’unica possibilità: la crisi di governo.

Un’eventualità che Alfano non ha però neppure preso in considerazione. Difendere un ministro coinvolto, anche se non penalmente, in un’inchiesta per corruzione di alti funzionari del suo dicastero e imprenditori amici, di questi tempi può rivelarsi pericoloso, soprattutto a due mesi da un appuntamento elettorale. Lo stesso Lupi ne è consapevole: «Il mio gesto rafforzerà il governo», dice, rivendicando la sua innocenza («mai avuto favori o ricevuto qualcosa per l’esercizio della mia funzione. Attaccate me ma lasciate stare mio figlio»).

A questo punto restava solo da decidere quando annunciare le dimissioni. Lupi ha scelto il salotto di Porta a porta anche se formalmente le presenterà oggi, al termine dell’informativa al Parlamento che lo stesso ministro delle Infrastrutture sottolinea di aver sollecitato. Un beau geste che è stato apprezzato da Renzi ma anche e soprattutto da Alfano e da quanti dentro Ncd ritenevano oramai impossibile continuare nella difesa ad oltranza del ministro.

«Lupi è uomo perbene e onesto. Ncd sempre al suo fianco», twitta Alfano dopo che le dimissioni sono state già annunciate e dopo l’incontro serale tra i due, nel quale il leader di Ncd gli ha prospettato la guida alla Camera del gruppo di area popolare, ovvero di Ncd e Udc. Una scelta che però rischia di aumentare le frizioni dentro il partito. A guidare i deputati centristi oggi è infatti Nunzia De Girolamo. Anche lei arrivò alla guida del gruppo, dopo essere stata costretta a dimettersi da ministro dell’Agricoltura del governo Letta. E proprio De Girolamo, che in Ncd rappresenta l’ala favorevole a un riavvicinamento a Berlusconi, ancora ieri sera continuava a sostenere la linea dura: «Se esce Lupi dal governo allora tutta la delegazione di Ncd deve dimettersi e limitarsi all’appoggio esterno».

Una scelta che Alfano non ha preso in considerazione neppure come ipotesi ma che dentro il partito non era isolata. «Non ho nessuna intenzione di lasciare il partito», assicura Fabrizio Cicchitto, che come la capogruppo uscente aveva perorato la causa di ritirare la delegazione di Ncd e aveva sottolineato come per alcuni sottosegretari del Pd coinvolti in procedimenti giudiziari non fosse scattato invece con altrettanta solerzia la richiesta di dimissioni.

Ma le divisioni dentro il gruppo centrista rischiano ora di indebolire ulteriormente Ncd in vista del confronto sul rimpasto di governo. Che le Infrastrutture non siano più di loro competenza viene dato per scontato anche da Ncd. Per il partito di Alfano è libera la poltrona del ministero degli Affari regionali di cui Renzi detiene l’interim . Il nome più gettonato al momento è quello di Gaetano Quagliariello che nella partita su Lupi non ha fatto mistero di propendere per le dimissioni del ministro («se lo deciderà saremo al suo fianco» aveva detto già mercoledì).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CENTRISTI DIVISI

Rischio crisi di governo

Il premier Renzi ha detto a Lupi che, in caso di mancate dimissioni, il Pd avrebbe avuto mani libere se di fosse arrivati a votare la fiducia su di lui. In altre parole sarebbe saltato comunque , aprendo però la crisi di governo

Alfano e il caso De Girolamo

Il leader Ncd Alfano non ha neppure perso in considerazione l’ipotesi crisi di Governo, nonostante la capogruppo alla Camera Nunzia De Girolamo si sia opposta: «Se Lupi esce dal governo, dobbiamo limitarci all’appoggio esterno»