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Bonus e sgravi: maneggiare con cura

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L'ANALISI

Bonus e sgravi: maneggiare con cura

Ci sono voluti tre anni per mettere nero su bianco il taglio delle tax expenditures. Il dossier dei commissari della spending, Yoram Gutgeld e Franco Perotti, indica le 15 aree di intervento dove è possibile tagliare o eliminare del tutto almeno 52 agevolazioni fiscali. Si tratta, secondo i tecnici, di bonus che non hanno più «o non hanno mai avuto» una ratio economica «cogente» né tanto meno una giustificazione di sostegno al reddito dei più deboli. Condivisibile, ma è una materia da maneggiare con molta cura.

Scorrendo il piano del Governo per recuperare almeno 1,5 miliardi già dal 2016 ci si chiede perché “azzoppare” il cavallo in corsa come lo sconto Irpef per le ristrutturazioni riducendolo al 20% o azzerare il bonus mobili. Due esempi di agevolazioni che hanno una ratio «cogente» per il sostegno dell'economia e per la lotta all'evasione.

Più di un'agevolazione nel mirino, poi, ha un impatto sociale e di assoluto sostegno al reddito. Limitare sconti come quello per le spese mediche al reddito complessivo del contribuente può trovare una giustificazione nella redistribuzione della ricchezza. Più difficile accettare che davanti a patologie più gravi il sostegno venga meno oltre una determinata soglia. Siamo comunque all'inizio e c'è tempo per ridefinire il piano. Il conto finale arriverà con la “stabilità”, l'auspicio è che il tutto non si traduca nell'aumento delle tasse dove si fa sviluppo.

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