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«Milano ha spazio per correre ancora»

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«Milano ha spazio per correre ancora»

  • –Fernando Mancini

Piazza Affari nei prossimi sei mesi può guadagnare ancora terreno, in aggiunta al 23% già consolidato da inizio anno. Ne è convinto il 76% dei soci di Assiom Forex, mentre il 21% stima che le quotazioni rimarranno stabili. È quanto emerge dal sondaggio di aprile che l'associazione ha effettuato, in collaborazione con «Il Sole 24 Ore Radiocor», tra i propri membri. Alla luce di questo ottimismo, secondo il presidente dell’associazione, Giuseppe Attanà, «è difficile ipotizzare un significativo cambio di opinione nel breve in quanto permangono sia le motivazioni tecniche a sostegno della domanda per questo tipo di asset sia un generale, seppur modesto, ottimismo sulla dinamica dell'economia». Tuttavia, ammonisce, «anche se il trend di fondo resta sostanzialmente positivo, la lunga corsa di questi primi mesi dell’anno fa presagire un periodo di volatilità più elevata». Non mancano infatti le incertezze legate alla crisi greca e al quadro geopolitico. Un mix che ha riportato volatilità sul mercato del reddito fisso, dove lo spread tra il BTp e il Bund è tornato ad allargarsi. Nel sondaggio di aprile emerge che la quota di chi valuta uno spread nei prossimi sei mesi tra 75 e 100 punti base è scesa al 57% dal 76% di marzo. Nel mentre è quasi raddoppiata la percentuale di chi lo stima tra 100 e 125 punti (al 39% dal 20%). Il rapido peggioramento «lascia intuire – secondo Attanà - che la volatilità sia destinata ad aumentare, soprattutto in funzione delle incognite politiche riguardanti i crescenti movimenti “anti euro” in diversi Paesi». Intanto, secondo gli operatori, non è più scontato che l'euro possa continuare la discesa, almeno non allo stesso ritmo degli ultimi mesi. I dubbi su un'azione rialzista ravvicinata della Fed hanno infatti posto un freno al dollaro. Nella ricerca risulta infatti cresciuta la percentuale di coloro che stima la stabilità per il cross: al 51% dal 38% di marzo (22% a inizio anno). Nel frattempo è diminuita significativamente la quota di chi puntava su un ulteriore ribasso della divisa unica, al 36% dal 48% (61% a gennaio). Il Paese non è in svendita, gli investimenti esteri fanno solo bene all'economia italiana. Ne è convinta un'ampia maggioranza degli operatori finanziari che hanno partecipato al sondaggio: ben il 76% vede positivamente la manifestazione di interesse d'oltrefrontiera. «È senz'altro vero – commenta il presidente di Assiom Forex - che esistono anche dei “rischi” connessi a questa tendenza di globalizzazione, ma è altrettanto vero che sarebbe ancor più pericoloso ostacolare questo processo».

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