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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2015 alle ore 06:36.

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La riforma Pesenti ieri ha segnato un altro tassello: la nascita del Consiglio generale, che prende il posto della giunta, unico organo direttivo previsto dalla riforma, che riassume in sè le funzioni di proposta politica e conduzione operativa dell’attività di Confindustria (direttivo e giunta cessano definitivamente oggi). Il Consiglio generale si insedierà il prossimo 28 maggio al termine dell’assemblea pubblica ed ha 178 membri (la giunta ne contava 246).

Ieri l’assemblea privata ha votato i 20 rappresentanti generali del nuovo parlamentino di Confindustria. Ha votato il 97% degli aventi diritto. Questi i nomi: Paola Artioli, Michele Bauli, Giuseppe Bono, Armando Brunini, Francesco Buzzella, Massimo Carboniero, Mauro Chiassarini, Katia Da Ros, Daniele Finocchiaro, Luigi Galdabini, Roberto Kerkoc, Marco Lavazza, Carlo Malacarne, Paolo Merloni, Giuseppe Oriana, Alessandro Spada, Luisa Todini, Roberto Vavassori, Michele Vinci, Alberto Zanata.

Completeranno la composizione del Consiglio generale il Consiglio di Presidenza (10) più i Past President (6), i 100 rappresentanti degli associati effettivi (contribuenti diretti territoriali e di settore) che hanno una dimensione qualitativamente e quantitativamente significativa (per garantire quella partecipazione diretta che è uno dei punti cardine della riforma Pesenti), i 16 rappresentanti di Piccola Industria (incluso il Past President ), i 6 rappresentanti dei Giovani Imprenditori (incluso il Past President). Inoltre 6 componenti nominati dal Presidente, 14 Presidenti delle diverse componenti di sistema.

L’assemblea privata ha anche approvato il bilancio di Confindustria. I conti del 2014 prevedono un sostanziale pareggio, con un risultato positivo della gestione operativa e finanziaria di 5.344 euro. È proseguita l’azione di potenziamento dell’organico, con 16 risorse. Un rafforzamento della struttura realizzato mantenendo l’equilibrio economico, grazie a un’efficace azione di razionalizzazione dei costi gestionali che hanno riguardato diverse voci di spesa: consulenze, rappresentanza, telecomunicazioni, agenzie di stampa, studi ricerche e servizi, erogazioni a enti, determinando una riduzione complessiva dei costi di struttura rispetto al 2013 di circa 600mila euro. Il totale degli oneri della gestione operativa e finanziaria è in linea con il totale 2013 e si attesta a 40 milioni di euro e, se si considerano i valori deflazionati, è ben al di sotto di quanto registrato nel 2000. Dal lato ricavi, a parità di contributi associativi, si rileva un aumento dei proventi finanziari, avendo ottenuto un rendimento del portafoglio investito del 3,5%.

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