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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2015 alle ore 06:36.

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Roma

Definita l’operazione di polizia internazionale, l’Italia deve fare i conti con l’incombente ripresa degli sbarchi e, nel giro di pochi giorni, con la discussione a Bruxelles sul sistema di redistribuzione delle quote migranti. Da Frontex, intanto, emerge un rapporto sul flusso impetuoso proveniente dalla cosiddetta rotta balcanica: migranti, in sostanza, giunti in Europa via terra. Un fenomeno in forte aumento: nel 2014 i passaggi illegali dei confini della Ue hanno superato del 65% quelli del 2013. E quelli del bimestre gennaio - febbraio 2015 sono ormai decuplicati: superiori quasi del 990 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa: 26.647 persone rispetto ai 2.445 del 2014. E, di sicuro ,una quota rilevante dei 26mila immigrati indicati è entrata in Italia, anche se Frontex non fa stime su questo aspetto. È un tema da utilizzare nel confronto europeo, viste le polemiche della Francia - non approva il sistema di quote - che non manca di contestare all’Italia i passaggi dei migranti al confine con Ventimiglia.Fatto sta che al ministero dell’Interno guidato dal ministro Angelino Alfano il dipartimento di Ps sta definendo un sistema di identificazione, rilievo delle impronte e foto-segnalamento, che soddisfi le pretese degli altri stati Ue. Il progetto allo studio degli uomini del prefetto Alessandro Pansa prevede alcuni punti di approdo dove la polizia di stato svolgerà tutte le operazioni. Ieri, poi, il Consiglio dei ministri ha approvato in prima lettura due schemi di decreti legislativi in attuazione delle direttive Ue (n. 32 e 33 del 2013) sull’accoglimento e l’integrazione dei rifugiati. Per l’Italia, in sostanza, si tratta di delineare il nuovo modello, con lo schema di punti di sbarco (pochi, corrispondenti agli attuali porti di approdo); gli «hub regionali» cioè strutture di prima ospitalità; il rafforzamento dello Sprar, il sistema di accoglienza e integrazione che fa capo ai Comuni, con il raddoppio del numero dei posti disponibili. In questo scenario, peraltro, va notato che i Cie (centri di identificazione ed espulsione, destinati ai presunti clandestini) sono strutture ormai in fase di riconversione - è già accaduto a Bologna - o di rottamazione.Oggi, tra l’altro, si svolgerà un primo incontro al Viminale con i rappresentanti dell’Anci per definire, tra l’altro, le ipotesi di incentivi - già annunciati dal sindaco di Torino, Piero Fassino - destinati ai bilanci dei municipi che si faranno avanti per l’ospitalità dei rifugiati. L’aspetto comunque più scabroso resta il rischio di un’infiltrazione di potenziali terroristi nei flussi di immigrati ed è proprio il rapporto di Frontex a confermare le preoccupazioni più concrete. Come spiega il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, «il vero canale sicuro per l’accesso all’Europa è quello via terra, attraverso i Balcani, perché è in quest’aerea che i jihadisti possono contare su una vera e propria rete di protezione e solidarietà». L’intelligence italiana, infatti, segue con particolare attenzione questo fronte. Spiega il rapporto annuale sull’analisi dei rischi nei balcani occidentali di Frontex, appena pubblicato, che nell’aumento degli ingressi via terra colpisce la crescita di migranti provenienti dalla Siria. Loro, infatti, considerano troppo pericoloso dirigersi verso la Libia e preferiscono dirigersi verso l’Europa via terra: «In particolare - si legge nel rapporto - la regione ha visto un ampio declino nel numero di migranti provenienti dal nord Africa e dall'Africa occidentale (-90% e -71% rispettivamente) e dal Pakistan (-89%). Allo stesso tempo, c’è stato un forte aumento degli ingressi provenienti dalla Siria e dall'Afghanistan (+363% e +168%)». Stesso discorso vale per i migranti provenienti dall’Iraq, con un aumento dell’819%. Buona parte degli immigrati rintracciati, però, vengono proprio dai Balcani: «Nel 2014 i migranti illegali provenienti dal Kosovo sono quadruplicati rispetto al passato (+268%) e sono raddoppiati anche i richiedenti asilo provenienti dalla stessa area (33. 400, ovvero il 134% in più)».

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