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3/4 Le quattro bombe a orologeria / La Gran Bretagna di Cameron, che agita…

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    3/4 Le quattro bombe a orologeria / La Gran Bretagna di Cameron, che agita il referendum sulla “Brexit”

    Il referendum sull'Europa convocato dal premier David Cameron per la fine del 2017 (l'anno, per inciso, delle presidenziali francesi, con una Marine Le Pen determinata a vincere) non fa dormire sonni tranquilli, né al di qua né al di là della Manica. La strategia dell'inquilino di Downing Street, trionfatore dell'ultima tornata elettorale, è semplice: restituire peso a Londra nel nome di un'Europa meno “federalista” e più orientata verso gli interessi nazionali (per esempio, con limiti alla libertà di circolazione). Per Berlino e Parigi, è l'ennesima grana da affrontare nella sempre più barcollante costruzione europea. E le schermaglie non si sono fatte attendere. Da parte tedesca, sono casualmente trapelate indiscrezioni su un trasferimento delle attività di Deutsche Bank lontano da Londra, in caso di “Brexit”. La stessa Banca d'Inghilterra sta valutando le conseguenze di una eventuale uscita dalla Ue, ha rivelato una mail spedita misteriosamente al “Guardian”. Mentre Downing Street ha chiarito che al referendum non potranno votare i cittadini europei residenti nel Regno Unito, a eccezione di quelli ex Commonwealth (Irlanda, Cipro e Malta). Una partita a poker con tutti i crismi, insomma. Speriamo che non si finisca per far saltare il banco.

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