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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2015 alle ore 06:37.

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Roma

Un accordo bipartisan: i capigruppo Pdl e Pd in Regione Lazio, Luca Gramazio e Marco Vincenzi, avrebbero favorito le coop riconducibili a Mafia Capitale. I due politici avrebbero introdotto in un presunto provvedimento regionale «emendamenti per un finanziamento di 1 milione 800mila euro in favore dell’organizzazione». Il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, e l’aggiunto Michele Prestipino, hanno tracciato un’ipotizzata rete di rapporti tutti da chiarire che coinvolgerebbero, in egual misura, i principali schieramenti politici in Regione.

Gli accertamenti investigativi dei carabinieri del Ros Lazio, al comando del colonnello Stefano Russo, avrebbero chiuso il cerchio su una presunta operazione amministrativa tesa a creare un «vantaggio patrimoniale» alla coop “29giugno” di Salvatore Buzzi, «braccio imprenditoriale» del “Re di Roma”, Massimo Carminati. L’ex Nar Carminati, con trascorsi nella Banda della Magliana, sarebbe riuscito a «penetrare» la politica romana arrivando a finanziare con «6-7mila euro» il «tesoriere del Pd romano», Carlo Cotticelli, il quale aveva bisogno di soldi «per pagare gli stipendi dei dipendenti» del partito. Ma è in Regione che si sarebbero giocati gli interessi economici più importanti per l’organizzazione. D’altronde lo stesso Buzzi – secondo quanto si legge negli atti – appare quasi un serbatoio di voti. Di questo sembra esserne a conoscenza lo stesso capogruppo del Pd in Regione. I due si sentono al telefono: «Senti – dice l’imprenditore legato a Carminati a Vincenzi - io mi so’ fatto l’elenco dei miei dipendenti su Tivoli, ora li richiamiamo tutti (…) noi volevamo da’ anche a Manuela (Chioccia, candidata, ndr) un contributo, insomma, per il sostegno delle spese che lei c’ha». Con Vincenzi che replica: «Ti do il coso (numero, ndr) del comitato elettorale». Un particolare, quello dell’appoggio elettorale, non di poco conto alla luce del «finanziamento» in favore delle coop di Buzzi. In ballo c’è l’appalto a Ostia per la potatura (del valore di 400mila euro) e della pulizia delle spiagge (per 350mila euro) che si era aggiudicato Buzzi grazie a supposti rapporti con Andrea Tassone, presidente del Municipio.

Ma andiamo per gradi. Stando agli atti d’indagine, Buzzi cerca un contatto: «Il finanziamento di tali lavori era stato possibile grazie agli stanziamenti, quantomeno pari ad 1 milione di euro, fatti assegnare dal consigliere regionale Luca Gramazio», annotano gli investigatori. «Abbiamo preso un finanziamento da un milione e 2 (…) dalla Regione Lazio tramite Gramazio», dice nelle intercettazioni Buzzi. Tuttavia, si legge nelle informative, «progressioni investigative evidenziavano che tale somma veniva incrementata a 1,8 milioni di euro, grazie ad un ulteriore finanziamento di 600mila euro, ottenuto attraverso l’intervento di Marco Vincenzi, consigliere regionale e capogruppo del Pd alla Regione Lazio». Dagli atti, inoltre, emerge un incontro tra Buzzi e Vincenzi. È il 12 settembre 2014. Il Ros compie un «servizio di osservazione». I due si incontrano in un ristorante e, stando a quanto riportato, «Buzzi prelevava dalla tasca posteriore sinistra dei pantaloni un’agendina di colore rosso, la consultava e la faceva visionare anche allo stesso Vincenzi; poi prelevava un piccolo foglietto di colore bianco e lo consegnava nella mano destra di Vincenzi, il quale, dopo averlo letto, lo riponeva nella tasca posteriore destra dei pantaloni e poi rispondeva ad una telefonata con il cellulare in suo possesso». Il foglietto, stando ai riscontri, potrebbero essere gli emendamenti per ottenere gli ulteriori 600mila euro tesi a raggiungere la somma di 1 milione 800mila euro. Buzzi ne parla anche con Carlo Guarany, suo collaboratore: «Gli emendamenti del Verde consiste in questo, lì c’è una cartellina che Nacamulli (esponente romano del Pd, ndr) sta riempiendo, nel senso che la Regione Lazio ha fatto gli emendamenti sul Verde (…) Vincenzi e Gramazio».

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