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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2015 alle ore 06:37.

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Nel mirino del Copasir finiscono i presunti rapporti tra il boss di Mafia Capitale, Massimo Carminati, e i servizi segreti. Sotto la lente sospette omissioni, sottovalutazioni e collusioni. Questo è quanto deciso dopo l’audizione di ieri del sottosegretario all’Intelligence, Marco Minniti, che ha inviato al Comitato di controllo sui servizi segreti una «corposa documentazione» in possesso degli 007 sull’ex esponente dei Nar e su altri personaggi legati all’eversione nera. Atti che sono stati inviati anche alla Procura della Repubblica di Roma, che indaga sull’organizzazione capeggiata da Carminati. Già negli atti della prima inchiesta su Mafia Capitale, che a dicembre scorso portò in manette il boss ed altri sodali, era emerso che «Carminati si rapporta contemporaneamente (…) con esponenti dei servizi segreti» e «con appartenenti alle forze dell’ordine». Parole che avevano spinto il Copasir a chiedere lumi. Il direttore dell’Aisi, Arturo Esposito, aveva negato contatti. Il Comitato era rimasto comunque in attesa di documentazione dagli 007. Le prime carte sono giunte solo un mese fa. Poi la seconda ondata di arresti ed una lettera al Copasir del presidente del Pd, Matteo Orfini, che chiedeva se Carminati, visti i trascorsi, fosse monitorato dai servizi. C’è stata quindi un’ulteriore richiesta di documentazione che è arrivata al Comitato. Si tratta di migliaia di pagine che gli archivi dei servizi hanno sul “Cecato” (soprannome di Carminati) e su soggetti a lui collegati. D’altronde, lo stesso boss di Mafia Capitale è stato coinvolto nei più importanti misteri italiani, come i suoi trascorsi con la Banda della Magliana, il suo ruolo nell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli e nei depistaggi alle indagini sulla strage di Bologna (per i quali è stato assolto), oltre ai presunti contatti con l’allora direttore del Sismi, Pietro Musumeci. Secondo il presidente del Comitato, Giacomo Stucchi, l’obiettivo è di «definire puntualmente il quadro delle informazioni in possesso della nostra intelligence e delle eventuali attività svolte negli anni passati nei confronti dei soggetti coinvolti nell’operazione Mafia Capitale».

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