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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2015 alle ore 08:11.

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ROMA

Sono stati 90 i voli cancellati da Alitalia a causa dello sciopero di 24ore del personale navigante indetto dall’Anpac: si tratta del 15% dell’operativo previsto della giornata di ieri, che ha riguardato il corto e medio raggio. In sostanza sono rimasti a terra i voli che la compagnia aveva già programmato di cancellare a titolo precauzionale dal giorno precedente. «I disagi sono stati limitati e non si sono registrate file alle biglietterie né a Fiumicino, né negli altri scali italiani», si legge in un comunicato Alitalia che sottolinea come ieri alle ore 18.30 - all’inizio della fascia di garanzia - il 95% dei piloti e degli assistenti di volo risultava regolarmente in servizio.

L’associazione professionale del personale navigante ha proclamato lo sciopero lamentando la mancanza di «risposte concrete» alle istanze del personale di CityLiner che «ha il diritto, sancito dagli accordi contrattuali, di ottenere una corretta omogeneizzazione del loro sistema retributivo con quello dei colleghi di Alitalia», ed espresso preoccupazione sul mantenimento dei livelli occupazionali al termine della solidarietà, con il rischio di «circa un migliaio i piloti e gli assistenti di volo Alitalia che si troveranno in esubero nel 2016».

Guardando alle adesioni allo sciopero, per Alitalia «è prevalso il senso di responsabilità di tutti i dipendenti» che «hanno compreso la necessità di non aderire a un sciopero immotivato e irrispettoso convocato in un giorno “caldo” per le partenze estive», a pochi giorni peraltro dalla riapertura del Terminal 3 e del molo D dell’aeroporto di Fiumicino. Quanto alle ragioni addotte dall’Anpac, per Alitalia sono «inconsistenti», la compagnia ribadisce che «tutti gli investimenti proseguono come da programma, nessun esubero è previsto per il personale navigante e la revisione del contratto per il personale CityLiner è stato oggetto di un accordo firmato il 22 luglio con i sindacati più rappresentativi». Duro il commento di Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera, che da ministro dei Trasporti si occupò del dossier della trattativa con Etihad: « Abbiamo convinto un grande player internazionale della bontà di investire su Alitalia - spiega - scioperare l’ultimo week end di luglio, con milioni di turisti in arrivo e in partenza e nel primo week end in cui l’aeroporto di Fiumicino torna pienamente agibile dopo due mesi di sofferenza per la chiusura di un terminal, vuol dire non tener in nessun conto delle esigenze dei passeggeri e di tutti gli operatori del trasporto aereo».

Marco Veneziani (Uilt), sottolinea come in virtù dell’accordo siglato martedì notte con l’azienda sull’armonizzazione contrattuale per il personale navigante di CityLiner «è stata superata la vecchia struttura retributiva che prevedeva una insufficiente progressione con l’introduzione di una scala di anzianità omogenea a quella di Alitalia», insieme a «miglioramenti sulla turnazione, l’introduzione del part time» ed un «investimento aggiuntivo di oltre 1 milione di euro al 31 dicembre 2016» che produrrà benefici economici in modo strutturale: «si va da aumenti di600 euro per il comandante, circa 400 euro per primo ufficiale e 250 euro per l’assistente di volo, da corrispondere in due tranche». Per Veneziani l’Anpac è «alla ricerca di visibilità con questo sciopero dannoso per l’utenza e i lavoratori». Sulla stessa lunghezza d’onda Emiliano Fiorentino (Fit-Cisl) che considera «prive di senso e piene di strumentalizzazioni» le 24 ore di sciopero «proclamate da una sola associazione professionale, che rappresenta la minoranza dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia».

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