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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2015 alle ore 08:11.

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«Il sindaco ha dato una buona notizia. Il Comune ha intenzione di ricapitalizzare Atac. Ma questo ha un senso solo grazie al lavoro fatto da questo consiglio di amministrazione. La ricapitalizzazione era già prevista dal piano industriale che abbiamo approvato ad ottobre 2014». Danilo Broggi, 55 anni, amministratore delegato di Atac (l’azienda di trasporto pubblico del comune di Roma) da luglio 2013, vuole dare la sua versione dopo che ieri il sindaco di Roma, Ignazio Marino ha dato al Cda dell’azienda l’avviso di sfratto.

Come ha preso le dichiarazioni del sindaco?

Da un lato è una buona notizia la ricapitalizzazione e gli ulteriori fondi da parte della Regione. Dall’altro sono sorpreso che non abbia citato il lavoro svolto sul bilancio 2014 che segna un decisivo passo verso l’efficientamento. Il sindaco sapeva che avevo già deciso di dimettermi con l’approvazione di questo bilancio. Ritengo di aver concluso il mio percorso da civil servant, volto a creare un circuito virtuoso dal punto di vista economico.

Eppure i conti di Atac sono disastrosi.

Il bilancio 2014 è il primo che può essere interamente attribuito a questo Cda. Nel 2013 avevamo un margine operativo lordo (Mol) negativo per 15 milioni. Nel 2014 avremo un Mol positivo per circa 100 milioni.

Però anche quest’anno chiuderete con una perdita di 141 milioni.

Ho citato il Mol non a caso. Si tratta di un indicatore che misura la redditività dell’azienda, basata sulla gestione caratteristica. Sia nel 2013 che nel 2014 siamo stati costretti a fare svalutazioni legate ai crediti pari a 70 milioni per ogni anno. Inoltre abbiamo crediti con la Regione Lazio per 580 milioni. A gennaio ho mandato una lettera al sindaco: Atac ha bisogno di 50 milioni di investimenti all’anno, per tre anni, dal 2015 al 2017. Le risorse servono per il rinnovo delle flotte e delle infrastrutture.

E per i disagi che stanno affrontando i romani a causa dello sciopero bianco?

I disagi sono un effetto delle tensioni al livello del personale, un effetto dei tavoli aperti sui temi della produttività e la revisione dei turni e dei riposi.

Marino ha annunciato l’apertura del capitale Atac ai privati. Che ne pensa?

Per un’operazione del genere l’azienda deve presentarsi con i conti in ordine. Il nostro piano industriale prevede il pareggio a fine 2016.

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