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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2015 alle ore 06:38.

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Dopo «due anni per cambiare il modo di governare la città, abbiamo tre anni per cambiare la città». Il giorno della presentazione della sua squadra rinnovata con quattro nuovi ingressi, il sindaco di Roma Ignazio Marino fissa le sue priorità di mid-term. E mentre sul Campidoglio pende ancora il giudizio sul possibile scioglimento dopo l’inchiesta Mafia Capitale - il dossier è sul tavolo del ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo la relazione del prefetto Franco Gabrielli - per il rilancio della fase due si riparte da decoro, mobilità, trasporti, casa e trasformazione urbana, oltre a Giubileo e Olimpiadi.

«Obiettivi concreti, risultati visibili e tempi certi», ha promesso il primo cittadino replicando indirettamente al presidente del Consiglio Matteo Renzi che lo aveva invitato a dare un segnale di discontinuità. E se la risposta è la giunta «deve essere valutata per quel che fa», tra il dire e il fare la strada resta tutta in salita.

Conti di Atac e trasporti

«Vorrei incontrare tutti i sindacati» entro giovedì, ha detto il neoassessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito. In merito alla protesta dei macchinisti domani in Campidoglio, Esposito ha risposto: «Vediamo di incontrarli. Io rispondo a tutti». Sul tavolo c’è lo sciopero bianco, ma soprattutto i conti disastrosi di Atac, l’azienda dei trasporti. Dopo la ricapitalizzazione annunciata dal sindaco per 200 milioni, il Cda dell’azienda approverà la settimana prossima il bilancio 2014 (con una perdita di 141 milioni). Poi ci sarà la scelta dei nuovi vertici, che dovranno elaborare un nuovo piani industriale per salvare l’azienda e trovare un partner privato, compito tutt’altro che facile.

Il Cda di Atac, riunito ieri per l’approvazione della semestrale (propedeutica all’ok al bilancio 2014) in una nota ha detto che per l’approvazione del bilancio 2014 di Atac «sono necessari sia il perfezionamento formale del nuovo contratto di servizio sia la ricapitalizzazione della società» o sarà fallimento. Il Cda ha esortato il Comune ad intervenire in tempi rapidi e ha convocato l’assemblea straordinarioa dei soci il 5 agosto (il 7 agosto in seconda convocazione) .

Attese le regole sui contratti

A fine giugno è stata istituita la “Centrale unica dei lavori pubblici”, un’anticipazione della Centrale Unica di Committenza prevista nel Regolamento dei contratti di Roma Capitale. Il Regolamento, che manca a Roma da più di vent’anni, era stato annunciato a fine giugno, ma ancora non è arrivato in giunta. Anche se l’assessore alla legalità Alfonso Sabella assicura: «Il testo è pronto, potrei portarlo in giunta anche alla prossima riunione. Poi il testo dovrà essere approvato dall’Assemblea capitolina».

Rifiuti e decoro

La dead line è fissata per settembre. Il sindaco e il presidente di Ama, l’azienda controllata dal Campidoglio che gestisce i rifiuti nella Capitale, Daniele Fortini lo avevano annunciato già qualche giorno fa: serve poco più di un mese per avere la città più pulita. A settembre poi, dovrebbero iniziare a lavorare le aziende vincitrici del nuovo bando per il verde pubblico (a cui hanno partecipato 62 società). Si punta sul potenziamento degli impianti di trattamento già esistenti (anche con l’integrazione Ama-Acea) e trasformazione urbana. Marino ha annunciato ieri l’assunzione di altri 300 operatori ecologici, la sostituzione di 60mila cassonetti, una gara sperimentale per lo spazzamento. Si punta poi a ottimizzare la raccolta differenziata che nel 2013 era al 31%. Sulla carta il piano di investimenti del Campidoglio per quest’anno è di 57,7 milioni con il target ambizioso del 50% per arrivare al 65% entro il 2016.

Giubileo e Olimpiadi

Ma l’urgenza è per il Giubileo che inizierà l’8 dicembre. Aprire i cantieri ad agosto è difficile, quindi già si parla di settembre. Il governo deve ancora nominare il prefetto Gabrielli commissario per l’evento (alcuni poteri straordinari potrebbero essere affidati anche al sindaco). Il ministero dell’Economia, sperano dal Campidoglio, potrebbe concedere al Comune delle anticipazioni di fondi della gestione commissariale. Nel programma del sindaco c’è anche la candidatura - che verrà ufficializzata entro il 15 settembre - della Capitale ai Giochi del 2024. Da settembre, verrà effettuata una mappatura e una valorizzazione degli impianti sportivi pubblici.

L’emergenza abitativa

A Roma sono circa 40-50mila le famiglie che in emergenza abitativa. La promessa di ieri è stata la chiusura di tutti i centri poi vendita di alloggi di edilizia residenziale e lo stanziamento di 12 milioni per nuovi alloggi ei edilizia popolare. Il programma di social housing del sindaco è ambizioso: sulla carta prevede 8mila nuovi alloggi complessivi di cui 5mila entro il 2018.

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