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6/6 Riforma Pa/ Silenzio assenso ampio, opere più veloci

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    6/6 Riforma Pa/ Silenzio assenso ampio, opere più veloci

    Salgono da 60 a 90 i giorni entro cui le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, beni culturali e salute dei cittadini devono rispondere prima che scatti il “silenzio assenso”. Dopo 30 giorni dalla notifica di un atto (che dovrà essere cofirmato) il silenzio da parte di un'amministrazione equivarrà al consenso. Ma in caso di contese su nulla osta e altri via libera sarà il presidente del Consiglio a decidere, dopo un passaggio in Consiglio dei ministri. In pista, infine, una procedura accelerata per alcuni tipi di procedimenti amministrativi. Come il taglio fino al 50% dei termini per la chiusura delle procedure che riguardano opere di interesse generale o l'avvio di importanti insediamenti produttivi. Per le grandi opere potranno essere attribuiti poteri sostitutivi al premier, che a sua volta potrà avvalersi dei prefetti.
    Riforma Pa/ Conferenza dei servizi più agile e snella
    La conferenza dei servizi viene snellita e velocizzata: il silenzio di un'amministrazione che non esprime il parere entro il termine stabilito equivarrà a un “sì”. I criteri esplicitati nella delega puntano a una riduzione dei partecipanti (non servirà più un rappresentante per ogni ufficio) e dei casi in cui scatta l'obbligo di convocazione. Si potenzia il ricorso alle tecnologie, con la possibilità di partecipare alle riunioni per via telematica. Saranno infine definiti in maniera tassativa i tempi per chiedere integrazioni e chiarimenti, superati i quali la domanda cadrà nel vuoto. E ogni tipo di conferenza dovrà avere una durata certa.
    Riforma Pa/ Partecipate, riordino ancora lento
    La delega contempla esplicitamente l'obiettivo di una riduzione delle società partecipate di enti pubblici, ma i tempi restano lunghi. Lo sfoltimento dovrà cominciare da quelle considerate inutili e dalle cosiddette “scatole vuote”. Si prevede la possibilità di commissariamento nel caso in cui le partecipate abbiano i conti in rosso. Si va inoltre verso una maggiore pubblicità, anche degli acquisti effettuati, e verso maggiori vincoli nelle assunzioni. I decreti delegati dovranno fissare limiti agli stipendi e introdurre criteri di valutazione dei dipendenti. Anche per gli amministratori il compenso economico sarà variabile, parametrato ai risultati.

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