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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2015 alle ore 06:35.

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ROMA

Davanti alla tragedia umana dell’immigrazione, ai viaggi della morte per arrivare in paesi lontani, l’Onu cosa fa? È l’interrogativo posto dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei. «Mi chiedo - ha detto a RaiNews24 - se questi organismi internazionali come l’Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico e finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana». Bagnasco ha ricordato che la Chiesa cattolica fa quanto possibile, in collaborazione e su richiesta delle autorità, per gestire e accogliere i profughi «anche con l’aiuto e con il contributo dell’8 per mille, dovuto alla generosità di tanti italiani». Ha detto che è in atto «un’emergenza veramente umanitaria, una tragedia dell’uomo» che l’Occidente «deve affrontare seriamente e trovare vie di soluzione efficaci».

«Sull’immigrazione un governo incapace non sa fare altro che imporre con la forza invio di clandestini nelle Regioni di centrodestra. E guerra sia», ha scritto su Twitter il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che ha condiviso le parole di Bagnasco, «sull’incapacità dell’Onu e della comunità internazionale di affrontare con decisione la questione immigrazione».

Diretto anche il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, dopo l’attacco ai vescovi del leader della Lega, Matteo Salvini: «Nessun politico dovrebbe mai cercare voti sulla pelle degli altri e nessun problema sociale di mancanza di lavoro e di paura per il futuro può far venire meno la pietà, la carità e la pazienza». E ha invocato, facendo riferimento a De Gasperi, una politica come «ordine supremo della carità», meno «strillata».

La portavoce dell’esecutivo europeo, Annika Breidthardt, ha dichiarato che la Commissione Ue è «profondamente rammaricata per la morte di 49 persone al largo delle coste libiche», aggiungendo che il tema dell’immigrazione è ed è stato una priorità per il presidente Juncker «che si sente molto incoraggiato dal forte sostegno ricevuto da Angela Merkel». La Cancelliera domenica ha avvertito che la crisi dell’immigrazione potrebbe diventare per l’Ue una sfida più grande del debito greco. La portavoce della Commissione Ue ha anche richiamato la necessità del «coraggio collettivo di andare avanti con gli impegni presi, anche quando è difficile e sono impopolari». E del «bisogno di una soluzione europea» al problema. Sulla riforma della cittadinanza ha preso posizione la presidente della Camera, Laura Boldrini: riguardi non solo gli stranieri minorenni, ma anche i maggiorenni.

Ieri nel porto di Catania sono state effettuate le operazioni di sbarco delle 49 vittime della tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia il 15 agosto e dei 312 superstiti soccorsi dalla nave della Marina militare Cigala Fulgosi a una ventina di miglia a nord della Libia. Tra i superstiti ci sono 45 donne e 3 minori. La procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla morte dei 49 immigrati, soffocati nella stiva perché non avevano i soldi per pagarsi un posto in coperta. «Abbiamo aperto un fascicolo per omicidio colposo e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina», ha spiegato il procuratore di Catania facente funzioni, Michelangelo Patanè. Le autopsie daranno risposte certe sulle cause della morte, che si ritiene sia dovuta ad asfissia per la presenza di molte persone in un locale chiuso e per i gas di scarico del motore dell'imbarcazione.

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