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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2015 alle ore 08:13.

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Non si ferma l’esodo dalla Libia. Con un picco registrato ieri. Ventitre imbarcazioni (7 barconi e 16 gommoni) con circa 3mila persone a bordo, hanno lanciato l’allarme in mattinata, chiedendo soccorso. Nella zona, al largo delle coste libiche, sono confluite due navi della Guardia Costiera e della Marina militare, motovedette della Guardia di Finanza e delle Capitanerie, nonché una nave norvegese, in quella che si è trasformata in una maxi-operazione di salvataggio. Non si registrano vittime. Risale a Ferragosto l’ultima tragedia dell’immigrazione, con 49 morti morti soffocati nella stiva di un barcone soccorso da una nave della Marina. Il totale di migranti che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Canale di Sicilia è salito quest’anno a 2.266 (dati Oim - Organizzazione internazionale per le migrazioni), su un totale di 2.366 vittime nel Mediterraneo.

Grazie all’intervento delle unità navali, coordinate dalla Guardia Costiera, i circa 3mila migranti alla deriva ieri sono stati messi in salvo nel corso delle operazioni proseguite fino alla tarda serata. In particolare un migliaio di loro è stato imbarcato su una nave norvegese operativa nell’ambito della missione Triton dell’agenzia Ue “Frontex”, altri 939 sono stati soccorsi da due navi della Marina Militare, mentre 580 sono stati recuperati dalla nave Fiorillo della Guardia Costiera. In 500, infine, sono stati soccorsi da motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera.

E i nuovi sbarchi hanno riacceso le polemiche. Con l’opposizione che è tornata all’attacco. «Altri 3000 clandestini in arrivo su 22 barconi. Aiutateli, soccorreteli, curateli ma non fateli sbarcare». Così su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini, che due giorni fa aveva proposto di riadattare a centri di identificazione le piattaforme dell’Eni in disuso in mare. Ancora più duro Maurizio Gasparri (Forza Italia): «Qui si va oltre lo scafismo di Stato. Sembra un governo alla “Casamonica”. Umiliati e beffati dall'Ue usiamo le nostre forze per alimentare gli affari dei trafficanti e farci invadere». E mentre prosegue il piano del Viminale di smistamento nelle varie regioni dei migranti sbarcati, il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha parlato di «governo incapace e con la coda di paglia che manda gli immigrati a Mantova in segreto», facendo riferimenti all’arrivo di 45 immigrati in un albergo alle porte della città, senza avvertimento del Comune.

Intanto ieri la polizia di Palermo ha arrestato sei egiziani alla guida di una imbarcazione con centinaia di migranti soccorsa il 19 agosto. I sopravvissuti hanno denunciato le responsabilità degli scafisti e descritto le drammatiche condizioni vissute durante la traversata, con decine di donne e bambini chiusi nella stiva e fatti uscire soltanto dopo il pagamento di una ulteriore somma (oltre ai 2000 euro sborsati da ciascun passeggero) da parte dei familiari maschi con cui si erano messi in viaggio.

I numeri degli sbarchi quest’anno sono in linea con quelli 2014. I dati del Viminale (al 19 agosto) parlano di 105.33 migranti arrivi, mentre l’anno scorso erano stati 105.076 (nell’intero 2014 sono sbarcati in 170mila).

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