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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2015 alle ore 06:37.

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«Sono qui per denunciare come Comunione e Liberazione, la più potente lobby italiana, abbia trasformato l’esperienza spirituale morale in un paravento di interessi personali, finalizzati sempre e comunque a denaro e potere. La politica deve essere laica, perché deve fare il bene comune». Il durissimo attacco al movimento fondato da don Giussani è arrivato ieri da uno dei palchi del Meeting di Cl da parte di Mattia Fantinati, deputato del M5S, che ha letto un intervento contemporaneamente pubblicato sul blog di Beppe Grillo.

Fantinati era stato invitato al Meeting per partecipare, nell’ultima giornata della kermesse riminese, al tradizionale incontro dei deputati dell’intergruppo sulla sussidiarietà. E proprio la partecipazione di Fantinati, la prima di un deputato 5 stelle al Meeting, aveva suscitato molte critiche tra la base del movimento e i suoi colleghi parlamentari grillini. Ma il commento del leader Beppe Grillo su Twitter ha spazzato via ogni dubbio sul presunto via libera: «Deputato del M5S senza paura. Le canta a Cl durante il #meeting15 di Rimini», ha scritto il fondatore del Movimento.

«Il M5S si indigna – ha detto il deputato 5 stelle – che si possa strumentalizzare in questo modo tanta brava gente e credenti cattolici». Fra lo stupore della gente in sala – con qualche fischio subito bloccato da Raffaello Vignali, deputato di Ap ed ex presidente della Compagnia delle opere, il braccio economico di Cl –  Fantinati ha attaccato: «Avete generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private cattoliche, università e appalti. Sempre dalla parte dei potenti». La platea ha mugugnato, anche se alla fine ha fatto un tiepidissimo applauso di prammatica. La replica è arrivata da Vignali. «La prova che Cl non è quello che Fantinati afferma è nel fatto che il movimento permette di invitare al Meeting chiunque, anche chi è contrario. Invece di pensare di avere la patente della purezza, noi non abbiamo paura di dialogare anche con chi pensa di avere la verità in tasca».

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