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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2015 alle ore 06:38.
L'ultima modifica è del 29 agosto 2015 alle ore 08:50.

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Roma

«La durissima realtà ha fatto sì che sia emersa finalmente una maggiore consapevolezza comune nell’Ue e la necessità che ognuno si assuma la sua responsabilità sull’immigrazione». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commentando le tragedie di mare e di terra degli ultimi giorni e sottolineando che «fino a tre mesi fa l’Italia e la Grecia sembravano da sole».Da sud a nord, per mare e per terra, ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, «la strage di migranti continua, in forme sempre più terribili. Non possiamo rassegnarci a questo orrore quotidiano, né lasciarlo alle speculazioni di chi vuole innalzare muri di filo spinato e di cinismo».

Ieri ennesima tragedia del mare: un barcone con circa 200 migranti a bordo è affondato al largo di Zuwara, in Libia. I morti, secondo le prime notizie diffuse dalla Guardia costiera libica, sarebbero almeno dieci. Cento persone sarebbero già state tratte in salvo. Per Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere Italia, è «necessario creare vie sicure e legali per consentire a queste persone, costrette a fuggire da guerre e povertà, di trovare sicurezza senza rischiare la vita».

La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulla tragedia del Mediterraneo che ha visto 52 profughi morire asfissiati nella stiva. L’ipotesi di reato è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo. Le salme sono giunte ieri al porto di Palermo a bordo della nave Poseidon, insieme ai 571 immigrati salvati. C’è «chi trae profitto dalle stragi in mare», ha denunciato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, assistendo allo sbarco dei profughi e delle 52 salme. «Sono quelle tragedie a cui non si può mai fare l’abitudine».

Intanto si susseguono gli arresti di scafisti: per la strage di Ferragosto, nella quale hanno perso la vita 49 migranti, sono stati fermati sette scafisti, tra i quali un libico al comando del barcone. A Pozzallo sono stati arrestati due scafisti (uno minorenne) alla guida di un barcone con a bordo 114 migranti. I migranti hanno pagato 500 dollari a persona e i trafficanti hanno incassato quasi 60mila dollari. Ad Agrigento è stato fermato un gambiano alla guida dell’imbarcazione con a bordo 202 migranti giunta a Lampedusa il 22 agosto.

Continuano i salvataggi nel Mediterraneo. La nave «Grecale» della Marina militare ha trasbordato sulla nave «Diciotti» della Guardia costiera 341 immigrati che aveva recuperato nelle ultime ore nel Canale di Sicilia. L’irlandese «Le Niamh», unità che partecipa alle operazioni Frontex, ha sbarcato 550 immigrati nel porto di Trapani. Sempre ieri la Bourbon Argos di Medici senza frontiere ha effettuato diverse operazioni di ricerca e soccorso salvando 700 persone, portate a Vibo Valentia.

Ieri sono stati dieci le richieste di intervento al Centro nazionale soccorsi della Guardia costiera: otto gommoni e due barconi. Imbarcazioni in difficoltà, cariche di migranti, dirette verso l’Italia: 1.500 persone salvate. La motovedetta CP 291 di Lampedusa (Agrigento) ha soccorso 103 migranti che erano su gommone parzialmente sgonfio. Soccorsi dai marittimi di un mercantile 125 migranti che erano a bordo di un barcone in difficoltà. In azione anche la nave Grecale della Marina Militare. Soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiere due gommoni con 134 e 135 migranti a bordo. Un’altra motovedetta di Lampedusa, la CP291, ha tratto in salvo 291 migranti diretti verso l’Italia a bordo di un fatiscente gommone. La «Diciotti» aveva già imbarcato 113 persone che navigavano su un gommone. Due gommoni, con in totale 269 persone a bordo, sono stati soccorsi a Lampedusa dove si torneranno a pagare le tasse, sospese nel 2011 come compensazione per l’emergenza sbarchi.

La Calabria ospiterà un cimitero per i migranti vittime di naufragi, ha annunciato il presidente della regione, Mario Olivero. Olivero ha accolto la proposta di Franco Corbelli, leader del movimento «Diritti Civili», che ha anche messo a disposizione un terreno di sua proprietà a Tarsia, nel Cosentino.

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