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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2015 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 29 agosto 2015 alle ore 08:51.

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Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, avrà il coordinamento istituzionale per garantire l’attuazione del programma di interventi per la preparazione al Giubileo. Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, sarà invece la figura di garanzia che vigilerà sulla trasparenza delle procedure. È esattamente il modello sperimentato per l’emergenza dell’Expo che ora il governo replica a Roma per il Giubileo: il Consiglio dei ministri ha “benedetto” ieri il piano romano, concedendo anche al sindaco i poteri speciali contro l’emergenza traffico. Dovrebbero finire nelle mani del neoassessore Stefano Esposito: negli anni passati hanno consentito corsie prefenziali per attuare opere anche importanti per la mobilità. Nel pacchetto varato ieri anche le deroghe procedurali che snelliranno i tempi delle gare, delle espropriazioni e della richiesta dei pareri amministrativi. Ridotti anche i termini per presentare ricorso dopo la gara.

L’ulteriore tassello - non secondario - è la nomina di Silvia Scozzese a commissario straordinario del debito. La nomina, ieri in consiglio dei ministri, colma il vuoto lasciato dal precedente commissario, Massimo Varazzani. L’ex assessore capitolina al Bilancio - dimessasi a fine luglio per divergenze con il sindaco Ignazio Marino - sarà un interlocutore dell’amministrazione capitolina. Il finanziamento del Giubileo è infatti legato a doppio filo con il debito storico della Capitale.

Il primo finanziamento di 50 milioni (si veda articolo a fianco) è stato ottenuto grazie all’extragettito che i romani versano annualmente per l’addizionale dello 0,4% sull’Irpef. L’aggravio fiscale serve a sostenere il piano di rientro che il Comune ha concordato con il governo e sottoscritto con Cdp. Il gettito 2015 è stato superiore alla rata milionaria che ogni anno il Comune versa a Cdp per ripianare il suo debito (del mutuo ventennale acceso con Via Goito). Tolte le somme da dare a Cdp restava dunque una quantità considerevole cui attingere: da qui sono usciti i primi 50 milioni.

Il difficile compito del vicesindaco Marco Causi, è quello di allargare il perimetro di questa dote. C’è ottimismo sulla possibilità di spuntare altri 30 milioni. Martedì Causi andrà al ministero dell’Economia per verificare se esistono spazi per allargare ulteriormente il perimetro delle risorse.

Risorse peraltro necessarie, visto che le sole opere pubbliche - all’interno delle 131 interventi - richiedono almeno 200 milioni. La componente tempo non è solo legata alla data dell’8 dicembre che segna l’apertura del Giubileo straordinario. Ma anche alla necessità di spendere tutti i soldi - 80 milioni (50 più i 30 in arrivo) entro il 31 dicembre, per non infrangere il patto di stabilità. Lo scenario apocalittico di arrivare all’evento con i cantieri aperti proprio nei punti strategici dei percorsi giubilari resta una sfida da vincere girono dopo giorno. Come pure quello della “benzina” finanziaria per realizzare le opere.

Ma per ora gli amministratori capitolini tirano un sospiro di sollievo e fanno mostra di apprezzare le decisioni del governo. «Siamo molto d’accordo con l’analisi fatta da Alfano e molto contenti dell’affiancamento da parte del prefetto, che ci aiuterà a continuare tutte le misure anticorruzione e di riorganizzazione della macchina amministrativa che già da molti mesi abbiamo mandato avanti, soprattutto per impulso di Sabella e per il rapporto molto forte che abbiamo con Cantone», ha detto il vicesindaco Marco Causi.

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