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Delude «Everest», film d'apertura della Mostra di Venezia 2015

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cinema

Delude «Everest», film d'apertura della Mostra di Venezia 2015

Si apre in tono minore la Mostra di Venezia 2015: nessun applauso per «Everest», film d'apertura del festival diretto da Baltasar Kormįkur.

Ambientato nel 1996, il film racconta di alcuni gruppi di appassionati scalatori che partono alla volta dell'Everest per raggiungere la vetta pił alta del mondo. Nonostante siano accompagnati da diverse guide esperte, la loro arrampicata si concluderą tragicamente: la furia della natura li coglierą impreparati e alcuni di loro non riusciranno a tornare dai propri cari.

Blockbuster ad alto budget, «Everest» prende spunto da una storia vera, raccontata da John Krakauer (uno dei membri della spedizione) nel saggio «Aria sottile». Girato tra il Nepal, l'Italia (Cinecittą e la Val Senales in Alto Adige) e la Gran Bretagna (i Pinewood Studios), «Everest» č un convenzionale prodotto hollywoodiano, che parte benino ma finisce presto per crollare sotto le trappole della retorica e del cattivo gusto (si veda la scena in cui il personaggio di Josh Brolin si rimette in sesto miracolosamente).

Se il copione di Simon Beaufoy e William Nicholson č prevedibile e piuttosto piatto, la regia non fa di meglio e, anzi, fatica a restituire allo spettatore quel senso di vertigine che dovrebbe essere fondamentale per un prodotto di questo tipo. Kormįkur s'incaponisce su scolastiche panoramiche con protagoniste le cime innevate, faticando a trovare il giusto senso del ritmo e non riuscendo (quasi) mai a trovare un'accelerazione degna di nota. Ricchissimo cast (sono presenti anche Jake Gyllenhaal e Keira Knightley) in cui il migliore, probabilmente, č il protagonista Jason Clarke.
Musiche (pompose e spesso invasive) di Dario Marianelli.

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