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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2015 alle ore 06:35.

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ROMA

Dopo più di quattro anni di serrata i cancelli dei cantieri tornano ad aprirsi per accogliere nuovi addetti, ma la crescita dell’occupazione non significa disgelo degli investimenti in edilizia, che anzi fanno segnare un nuovo calo.

Per le costruzioni la buona notizia certificata dall’Istat è che si è finalmente fermata l’emorragia di occupati. Dopo 19 trimestri di cali consecutivi gli addetti impiegati dai cantieri tornano a crescere, facendo segnare il primo andamento positivo dalla fine del 2010 a oggi.

Secondo l’Istituto nazionale di statistica, nel secondo trimestre del 2015, il numero di occupati nelle costruzioni è cresciuto del 2,3%, pari a 34mila unità in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il settore garantisce oggi 1 milione 530mila posti di lavoro, occupando 900mila dipendenti e 631mila autonomi. Entrambe le tipologie di lavoratori fanno segnare una crescita: del 2,7% i dipendenti (24mila addetti in più), dell’1,6% gli autonomi (diecimila nuove unità di lavoro).

La crescita non è però uniformemente distribuita in tutte le zone del Paese. Fanno infatti segnare variazioni positive solo i cantieri del Nord e del Mezzogiorno. In entrambi i casi gli occupati crescono del 3 per cento, ma al Nord per effetto della crescita degli indipendenti (che in genere significa più partite Iva: +7,1%), al Sud per la crescita della manodopera assunta dalle imprese (+4,7%). Al Centro, invece, si assiste a un nuovo calo dello 0,3 per cento, determinato dalla forte diminuzione dei lavoratori autonomi (-8,4%), non completamente assorbita dal contestuale aumento dei dipendenti (+6,5 per cento).

Non sono positive invece le notizie in arrivo dal fronte degli investimenti. Diffondendo i dati sul Pil, l’Istat ha infatti segnalato una flessione delle costruzioni (-0,7%) rispetto al primo trimestre dell’anno. In termini tendenziali, la flessione risulta ancora più marcata: - 1,5 per cento. Senza contare che in base alle elaborazioni effettuate dal «Sole 24 Ore» sui dati Istat (vedi articolo in alto), gli investimenti in costruzioni effettuati nel secondo trimestre del 2015 si sono fermati a quota 32,2 miliardi, facendo segnare un calo ancora superiore (-1,9%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso.

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