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Fisco, legge popolare targata Cisl: via tassa su prima casa e bonus…

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raccolte oltre 500mila firme

Fisco, legge popolare targata Cisl: via tassa su prima casa e bonus di mille euro per i redditi fino a 40mila euro

Via la tassa sulla prima casa, «quella normale degli italiani normali» ma patrimoniale sugli immobili sopra i 500mila euro. Bonus da mille euro annui per i redditi fino a 40mila euro, estendendo il bonus 80 euro anche a lavoratori autonomi e pensionati. Infine, lotta vera all’evasione fiscale. Sono questi i punti cardine della proposta di legge di iniziativa popolare «Per un fisco più equo e giusto» sottoscritta da oltre 500mila firme che oggi la Cisl ha consegnato alla Camera.

Furlan: «No tasse su prima casa, quella degli italiani normali»
«No a tasse sulla prima casa, quella normale, quella che si compra un lavoratore, un pensionato, non una villa e un castello», ha spiegato la leader del sindacato Annamaria Furlan. «Io credo che sia davvero insopportabile per chi impiega trent’anni di mutuo per comprarsi la propria casa tassarla ancora. Quindi, la prima casa va assolutamente detassata, non si parla di case di straordinario valore ma di case normali degli italiani normali». Altra cosa invece «sono i grandi patrimoni immobiliari in mano ad assicurazioni e finanziarie, che vanno tassati».

Imposta progressiva sulla «grande ricchezza netta»
La Cisl chiede dunque l’equiparazione della no tax area tra i lavoratori dipendenti e i pensionati e interventi a favore del nucleo familiare, ma soprattutto l’introduzione di un’imposta progressiva «sulla grande ricchezza netta» escludendo dal computo la prima casa di abitazione e i titoli di Stato. La proposta prevede sugli imponibili eccedenti la somma di 500mila euro (escludendo prima casa di abitazione e titoli di Stato) per ciascuna famiglia aliquote dell’uno per mille tra i 500mila e gli 800mila, del 2 per mille sopra gli 800mila e del 7 per 1.000 sopra il milione di euro di ricchezza netta.

Bonus 80 euro esteso ad autonomi e pensionati
Di contro, la proposta prevede l’estensione del bonus di 80 euro anche ai lavoratori autonomi e ai pensionati elevando il tetto del reddito per avere diritto allo sconto fiscale a 40mila euro. In pratica, arriverebbe un bonus di 1.000 euro annui per i contribuenti con un reddito (individuale) inferiore a 40mila euro (per valori superiori il bonus diminuisce fino ad azzerarsi a 50mila euro). Un’operazione che costerebbe 37,8 miliardi.

Platea potenziale di 38 milioni di contribuenti
Il bonus - spiega la Cisl nella nota tecnica alla proposta - è indipendente dall’ammontare dell’imposta. Inoltre, estendendosi il vantaggio a pensionati e lavoratori autonomi e innalzando il tetto (da 24mila a 40mila euro per avere diritto all’intero bonus) potrebbe riguardare oltre 38 milioni di contribuenti contro i 10 milioni che lo percepiscono attualmente. La categoria di contribuenti che in termini di numero di beneficiari sul totale avrebbe il maggior vantaggio è quella dei pensionati con 14,4 milioni di interessati (95,6% della categoria), seguita dai lavoratori dipendenti (17,8 milioni di interessati, 91% del totale) e dagli autonomi ( 4,8 milioni di interessati, 80% del totale). Il sistema del “bonus 1000 euro” richiede un finanziamento per 37,8 miliardi. Considerato che il “bonus 80 euro” determina, su base annua e a regime, un minor gettito di circa 8,5 mld di euro, il costo netto del bonus proposto dalla Cisl è stimabile in 29,3 miliardi.

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