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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2015 alle ore 06:36.

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VENEZIA

Una ripresa economica lenta, timida ma con «segnali incoraggianti» che cominciano ad arrivare anche da cultura e cinema. Per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella questa è la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia (quest’anno 72° edizione). Il Capo dello Stato è entrato quasi in punta di piedi nella sala grande del Palazzo del Cinema, un po’ intimidito dall’atmosfera glamour da “red carpet” tanto che il pubblico già seduto si è accorto del suo arrivo solo con un certo ritardo ma poi, subito, gli ha tributato un caloroso applauso. Il suo predecessore, Giorgio Napolitano, era quasi di casa a Venezia (anche per il rapporto molto stretto con il presidente della Biennale, Paolo Baratta) e quasi mai mancava alle inaugurazioni delle varie rassegne (Mostra del cinema, arte e architettura).

Mattarella ha proseguito la tradizione, è stato accolto dal presidente della Biennale. Poi, insieme al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini ha fatto il suo ingresso in sala grande dove ha trovato posto vicino al presidente Baratta, al direttore della Mostra Alberto Barbera, al presidente della regione Veneto Luca Zaia e al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Mentre la madrina della Mostra Elisa Sednaoui chiamava sul palco i componenti delle varie giurie, fuori dal palazzo una protesta dei dipendenti del Comune di Venezia, vigili compresi, non preoccupava più di tanto le forze dell’ordine schierate.

Prima di entrare in sala e assistere (con occhiali 3D) alla proiezione del film d’apertura fuori concorso della Mostra “Everest” del regista islandese, Baltasar Kormakur, Mattarella al suo arrivo aveva scambiato qualche battuta con i giornalisti. Chiarito che non avrebbe risposto a domande sull’attualità politica (riforme, Senato immigrazione, economia) Mattarella ha fatto gli auguri ai quattro film italiani in concorso (Bellocchio, Guadagnino, Gaudiano, Messina) e in generali a tutti i film che verranno proiettati. Opere d’arte che trainano però anche importanti settori della nostra economia. E, su questo, Mattarella è stato chiaro: «Abbiamo segnali incoraggianti per la cultura e il cinema italiano». Segnali che potrebbero espandersi anche ad altri settori del mondo produttivo. Di più il presidente della Repubblica non ha voluto dire anche perché proprio in questi ore sta ultimando il suo intervento al prossimo Forum Ambrosetti che si aprirà domani a Cernobbio. Un messaggio sulle sfide che l’economia italiana ha di fronte insieme al resto d’Europa se vuiole uscire dalla recessione. Ma a Venezia Mattarella si è concentrato sul cinema. «Io amo il cinema tutto – ha detto il presidente – quello classico e quello contemporaneo delle nuove generazioni. Faccio i miei auguri ai quattro film italiani in concorso e anche ai film stranieri».

Un agosto quasi tutto di lavoro per Mattarella. Sta finendo la prima estate del suo mandato al Quirinale. Presidente – gli domandano - com’è andata quest’estate? «Calda… ma solo meteorologicamente», si è subito corretto con una battuta per evitare di venire frainteso su possibili dissonanze con il Governo. E comunque un’estate trascorsa «lavorando». Questa mattina Mattarella visiterà anche la Biennale arte all’Arsenale e ai Giardini prima di fare rientro a Roma.

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