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La Bce convoca a Milano i banchieri italiani

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La Bce convoca a Milano i banchieri italiani

  • –di Al. G.

Nel pieno della bagarre per il salvataggio delle quattro piccole e medie banche italiane commissariate - con i consigli di amministrazione dell’intero sistema bancario in pre-allerta tra oggi e domani per deliberare pro quota il finanziamento ponte - i vertici dei 13 maggiori gruppi italiani vigilati direttamente dalla Bce si preparano all’incontro riservato con Danièle Nouy, presidente del consiglio del meccanismo di vigilanza unico (Ssm) della Banca Centrale Europea.

Martedì mattina la Nouy sarà a Milano per una conferenza pubblica sulla vigilanza bancaria organizzata dall’Università Cattolica. Ma nel pomeriggio alle 15, secondo fonti finanziarie, la Nouy ha convocato nella sede milanese della banca d’Italia, insieme al vicedirettore di via nazionale Fabio Panetta, i chief executive officer delle 13 banche «significant», ovvero quelle vigilate direttamente dalla Bce. Attesi i numeri uno di Intesa Sanpaolo (Carlo messina), di UniCredit (Federico Ghizzoni), di Mps (Fabrizio Viola), di Ubi Banca (Victor Massiah), di Banco Popolare (Pier Francesco Saviotti), di Bpm (Giuseppe Castagna), di Bper (Alessandro Vandelli) e delle altre banche medie (Carige, Popolare Sondrio, Iccrea, Barclays Italia, Popolare Vicenza e Veneto banca).

L'incontro è particolarmente atteso dai banchieri italiani poiché avviene a pochi giorni dalla comunicazione dell’esito finale degli Srep, gli esami che Bce ha condotto su capitale, liquidità e governance delle maggiori banche. E che porterà alla definizione di un target individuale di Cet1 oltreché a un giudizio sui sistemi di funzionamento della governance, che in più occasioni è finito sotto la lente del mercato negli ultimi mesi. Alla fine dell’esame preliminare degli Srep, risultava in media una richiesta di incremento del Cet 1 di mezzo punto. Con solo quattro banche italiane in fascia 4, la più bassa: Mps e Carige, che hanno però già ricapitalizzato a giugno, e Popolare Vicenza e Veneto Banca, che hanno in programma aumenti di capitale in primavera ma con lettere di garanzia già firmate.

Oltre allo Srep, i temi centrali dell’incontro saranno i crediti deteriorati e in particolare delle sofferenze, con il progetto bad bank ancora osteggiato dall’unione europea, i prossimi stress test delegati all’Eba per il 2016 (con l'incognita sulla futura ponderazione dei titoli di stato in portafoglio), e l’evoluzione del processo di concentrazione interno al settore, assai gradito dal governo e dalle autorità di vigilanza.