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Dossier | N. 12 articoliRisparmio tradito: dal salvabanche al fondo di solidarietà

Banche salvate: Visco, l'impegno è massimo, fatto il meglio. Verso l’ok di Bruxelles

Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco
Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco

Le questioni legate al dissesto delle banche «le consideriamo con un impegno che è massimo, facendo il meglio ed essendo sicuri di aver fatto il meglio». Lo ha detto a Trieste il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. Intervenuto a margine dell’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università il Governatore della Banca d’Italia ha poi aggiunto che «su questo si riferirà in tutte le sedi a ciò deputate, con tutta la dovizia di particolari necessaria».

Intanto sul fronte europeo, pur non essendoci dichiarazioni ufficiali dirette da parte della Commissione Ue, ma, stando a fonti europee, l'attribuzione alla Consob del ruolo di arbitro nella decisione caso per caso sui danni subiti dagli obbligazionisti junior delle quattro banche ora sotto risoluzione, sarebbe un'idea ottima. Stando alle stesse fonti, la Commissione ritiene che lo Stato possa assicurare alle “bad bank” costituitesi un prefinanziamento per fronteggiare i rimborsi pattuiti in seguito all'arbitrato Consob. Tali fondi, però, dovranno essere restituiti una volta che si conclude la vendita degli asset trasferiti alle stesse “bad bank”.

Insomma piace alla Commissione europea la soluzione dell'«arbitrato veloce», a cui sta pensando il Governo, per valutare caso per caso le vicende dei risparmiatori che avevano acquistato obbligazioni subordinate delle quattro banche del centro Italia poi ristrutturate (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti). L'arbitrato dovrebbe stabilire se i risparmiatori siano stati indotti dalle stesse banche a investire senza essere pienamente consapevoli e informati del rischio inerente a questi prodotti finanziari.
A quanto si apprende a Bruxelles, la soluzione dell'arbitrato extra-giudiziario sotto l'egida della Consob, simile a quella già sperimentato con successo in Spagna durante la crisi bancaria di due anni fa, per l'Esecutivo comunitario sarebbe un'ottima idea.
In pratica, i risparmiatori che in sede di arbitrato proveranno di essere stati vittime del «misselling» - che dimostrino cioè di essere stati ingannati o non sufficientemente informati dei rischi da parte degli intermediari finanziari, al momento dell'acquisto delle obbligazioni subordinate - potranno riavere i soldi investiti, rifacendosi sui fondi di liquidazione per i rimborsi ai creditori delle quattro banche.

Si all'anticipo dello Stato dei rimborsi ai risparmiatori
Non solo: la Commissione non avrebbe niente da obiettare neanche se lo Stato anticipasse immediatamente i rimborsi per i risparmiatori aventi diritto, a seguito della procedura d'arbitrato, a condizione naturalmente di recuperare dai fondi di liquidazione la totalità dei finanziamenti anticipati. In Spagna, due anni fa, la crisi bancaria (su una scala 30-40 volte maggiore rispetto all'attuale crisi italiana) aveva causato perdite per 15 miliardi di euro ai detentori di obbligazioni subordinate, ma a seguito della procedura di arbitrato il 10-15 per cento

Fonti Ue, fallimento non è crisi umanitaria
Secondo fonti dell'Ue, sulla possibilità di aiuti umanitari per le vittime del crack delle 4 banche, il fallimento di una banca e l'eventuale perdita, per esempio, di un appartamento da parte degli obbligazionisti che hanno subito perdite non può essere considerata una crisi umanitaria come quelle provocate da alluvioni o altri disastri.

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