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Dossier L’idea italiana dell’archivio di testi

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    L’idea italiana dell’archivio di testi

    • –di Alb.Ma.

    «L’idea di fondo è semplice: rendiamo disponibile quello che miliardi di utenti cercano, mese per mese, in rete. Cioè i testi delle ultime canzoni». Massimo Ciociola, fondatore di Musixmatch, spiega così il modello di business che ha fatto spiccare il volo alla sua piattaforma: un motore di ricerca che permette di rintracciare testi musicali su un archivio di 7 milioni di canzoni in 38 lingue diverse. La startup, con sede a Bologna e divisioni da New York a Londra, ha incassato 12 milioni di finanziamenti in cinque anni ed è entrata, a inizio 2015, nell’orbita di Spotify come servizio integrato per l’ultima versione della piattaforma svedese.

    Il nuovo traguardo, annunciato in anteprima al Sole 24 Ore, è il raggiungimento di un picco inedito: 50 milioni di utenti. «Un numero che ci conferma come l’archivio di testi più grande al mondo, anche dopo la recente nomina tra le Best App 2015 di Google Play - spiega Ciociola - In fondo si parla di un mercato grande quanto la musica in sé, se consideriamo che 2 miliardi di utenti al mese si collegano a Google proprio per cercare testi». Musixmatch, descritto dai suoi creatori come un «vocabolario online della musica», dà lavoro a un team di più di 30 persone e ha generato un giro d’affari da un milione di euro nel 2014. Le fonti dei ricavi sono soprattutto due: la concessione dei testi alla stesso Spotify, in condivisione con gli editori musicali (il cosiddetto revenue sharing, la ripartizione del guadagno) e la fornitura di Big Data alle aziende. «Per quanto riguarda il secondo caso, si tratta di fare analisi semantiche e vendere i risultati alle aziende. Un sistema che permette di migliorare il proprio servizio: ad esempio, si può capire come “individuare” un certo tipo di utenti a seconda dei gusti musicali o di costruire testi» spiega Ciociola. Per il futuro, la rotta è fissata sull’Asia: «Già oggi siamo presenti all’estero, dagli Stati Uniti al Giappone. In un domani contiamo di espanderci soprattutto al Far East, perché si tratta di un mercato enorme per dimensioni e potenzialità».

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