Per il capo I (unioni civili) il Ddl stanzia 3,7 milioni per il 2016, 6,7 milioni per il 2017, 8 milioni per il 2018, 9,8 milioni per il 2019, su su a salire fino a 22,7 milioni a decorrere dal 2025. Il ministero del Lavoro, sulla base dei dati comunicati dall'Inps, dovrà provvedere a monitorare gli oneri di natura assistenziale e previdenziale che scaturiscono dalla legge (in particolare per quanto riguarda la pensione di reversibilità) e riferire al dicastero dell'Economia, che in caso di scostamenti provvederà con proprio decreto a ridurre le dotazioni finanziarie di parte corrente che hanno la natura di spese rimodulabili nello stato di previsione del Lavoro e relazionerà alle Camere.