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Dossier Startup: gli incontri online sono un business da 2,2 miliardi dollari

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Startup: gli incontri online sono un business da 2,2 miliardi dollari

    Dieci anni fa non esisteva e oggi conta oltre 2,2 miliardi di dollari di fatturato solo negli Stati Uniti. È il dating online, uno dei settori tecnologici a più rapida espansione in tutto il mondo. La crescita attesa solo negli States è di 100 milioni di dollari l’anno fino al 2019. Nel mondo occidentale, il settore è dominato da grandi gruppi che detengono uno o più siti di dating. Tra i più noti troviamo InterActiveCorp, IAC, colosso da 3,8 miliardi di dollari di capitalizzazione e cinquemila dipendenti. Sotto il suo cappello conta una decina di applicazioni e siti tra cui l’antesignano Match.com, il celebre OKCupid e Tinder, l’app più interessante del momento con i suoi 800 mila utenti stimati.

    Dopo un’iniziale scetticismo verso gli appuntamenti online, il web 2.0 con i suoi strumenti fotografici ha permesso di diffondere maggiormente un settore che sta esplodendo grazie soprattutto ai pochi investimenti iniziali richiesti. A livello tecnologico le app e i siti di dating non fanno altro che incrociare i dati degli iscritti (dichiarati o pescati dai loro profili sui social network) per formare le coppie più simili possibile. Se per creare l’infrastruttura basta qualche decina di migliaia di euro, la parte più dispendiosa e importante è il marketing. Per funzionare questi luoghi di incontro hanno bisogno di essere popolati da tanti utenti e per attirarli occorre una pubblicità martellante. E il bacino d’utenza è enorme. Il settore oggi conta 91 milioni di utenti a livello globale. Due su tre, ovvero 61 milioni, sono uomini e l’età è generalmente bassa. Il 34% sta nella fascia 16-24 anni, il 36% ha meno di 34 anni e il 19% meno di 44. Come dimostrano i dati americani, le nuove generazioni già abituate a interagire con potenziali partner in rete passano facilmente dai social ai siti di dating. Uno statunitense su dieci ha incontrato un partner stabile online e a questo va aggiunta la forte incidenza degli omosessuali. In molti Paesi in cui l’amore per lo stesso sesso non è permesso o ben visto, la Rete ha dato un’opportunità in più per incontrarsi. Se nel 2001 solo il 14% degli statunitensi aveva incontrato il partner dello stesso sesso in rete, oggi la cifra ammonta all’80%.

    Marketing e pubblicità a parte, l’altro fronte della competizione è l’algoritmo che abbina le presunte anime gemelle. L’analisi delle fotografie postate, i dati fisici e finanziari, le preferenze sessuali e i gusti estetici sono solo alcuni dei dati su cui si lavora maggiormente per fare in modo che l’incontro abbia successo. L’applicazione dell’intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto dirompente in tal senso anche se finora una flebile applicazione della stessa si trova solo in Elo, algoritmo di Tinder che, in soldoni, evita che le persone brutte incontrino quelle esteticamente più gradevoli. A livello di mercato, a fronte di pochi colossi che offrono servizi “generalisti” ci sono tante realtà specializzate che si stanno facendo spazio andando ad attirare nicchie di utenti con interessi specifici. Un caso eclatante è rappresentato da Bristlr, sito riservato agli uomini con la barba nato come parodia del dating e diventato in breve tempo una startup da centomila utenti. Ci sono poi 3nder per incontri a tre, FarmersOnly per contadini e allevatori, Sizzl che afferma la sua passione per il bacon e Vegandate che si rivolge solo ai vegani. Il mercato al momento è proprio qui e ogni anno nascono un migliaio di nuove realtà che hanno un unico scopo: conquistare una fettina piccola ma altamente fidelizzata della popolazione.

    startup@ilsole24ore.com

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