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Dossier Watchy Talky lancia campagna di crowdfunding dopo l’ok di PoliHub

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Watchy Talky lancia campagna di crowdfunding dopo l’ok di PoliHub

    • –i Al.La

    Con diecimila app e siti di dating al mondo e mille che ne nascono ogni anno non è facile trovare uno spazio eppure c’è chi tenta come Stefano Mascotto, imprenditore immobiliare classe 1980 che ha lanciato una campagna di crowdfunding per Watchy Talky, un’app di incontri diversa dalle altre.

    «Le app di oggi hanno lacune soprattutto dal punto di vista femminile perché quando due persone chattano a un certo punto devono sentirsi per telefono per incontrarsi o perché magari si ha un ritardo all’appuntamento», racconta Mascotto, «però dare un dato sensibile come il numero di telefono è uno scoglio al dating». Così, per risolvere questo problema, Watchy Talky permette di chiamare e videochiamare in VOIP direttamente dall’app senza scambiarsi nulla. Il secondo fattore con cui l’app cerca di ritagliarsi uno spazio è la privacy: «chi fa dating non vuole essere visto da amici e conoscenti», interviene Mascotto, «quindi ci sono impostazioni per rendersi invisibili agli amici di Facebook, agli amici degli amici, ai colleghi lavoro, agli compagni di scuola e a chi frequenta un determinato locale».

    Per finanziare l’impresa Mascotto e i suoi due soci hanno scelto il crowdfunding. Grazie a un pitch hanno ricevuto l’approvazione di Polihub, l’incubatore del Politecnico di Milano, e sono stati accettati in Crowdfundme, dove chiedono 162 mila euro per far partire la nuova impresa. In cambio offrono il 43,76 per cento delle quote della futura Watchy Talky, si può partecipare versando almeno 250 euro ma con diecimila si ottiene anche il diritto di voto. Il modello di business è basato sul profilo tipico della app economy: centomila dei 162 mila euro sono destinati al marketing, a fare in modo di popolare l’app con utenti e richiamarne così di nuovi. Stando a Mascotto, Watchy Talky punta a un fatturato di 253 mila euro in due anni basato sulla pubblicità. Per ora la startup è lontana dall’obiettivo ma Mascotto è tranquillo. Mancano ancora 5 mesi e in febbraio avrà una presentazione a Piazza Affari, un volano che può far partire davvero i finanziamenti.

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