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Napoli, bocciato il terzo ricorso di Antonio Bassolino

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PRIMARIE PD

Napoli, bocciato il terzo ricorso di Antonio Bassolino

  • –di Vera Viola
Antonio Bassolino (Ansa)
Antonio Bassolino (Ansa)

Terza bocciatura per Antonio Bassolino. La commissione nazionale di garanzia del Pd ha respinto all’unanimità il ricorso dell’ex sindaco di Napoli con cui questi aveva impugnato i risultati delle primarie a Napoli. Il ricorso, come prevedibile, è stato respinto per incompetenza della commissione del partito a giudicare trattandosi di primarie di coalizione. Lo ha comunicato il presidente della commissione Gianni Dal Moro in conferenza stampa a Largo del Nazareno.

Articolata la decisione della commissione di garanzia che non si è limitata a valutare la propria competenza in materia. Si fa presente infatti in primo luogo che «Bassolino aveva accettato la clausola compromissoria secondo cui ogni ricorso sarebbe stato demandato alla commissione della coalizione», pertanto non doveva essere adita anche la commissione del Pd. Inoltre, ha spiegato il commissario istruttore Franco Vazio, «Abbiamo esaminato una ad una le contestazioni presentate da Bassolino anche nel merito». Per concludere che va salvaguardato in primo luogo «il principio del favor voti, che vuole che la volontà dell’elettore sia prioritaria». In altre parole, le immagini utilizzate per il ricorso – si ritiene – «si riferiscono ad alcuni casi e questi casi non superano i requisiti. Il numero dei voti conseguiti dell’onorevole Valente in quei seggi e il numero dei casi registrati non superano la cosiddetta prova di resistenza. Se questi casi fossero stati più numerosi sarebbe stato lecito attendersi qualche contestazione da parte del rappresentante di seggio di Bassolino. Invece non c’era alcuna contestazione nei verbali».

I primi due ricorsi erano stati presentati da Antonio Bassolino davanti alla commissione di garanzia delle primarie napoletane. Ed entrambi erano stati rigettati. Gli organi interpellati hanno ritenuto che i fatti denunciati dal video di Fanpage – che riprendevano il 6 marzo scorso ex consiglieri e iscritti al Pd che invitavano gli elettori a sostenere la candidata renziana Valeria Valente, talvolta offrendo anche 1 euro o dieci euro - non abbiano inquinato il voto. Anzi, la commissione di garanzia del Pd addirittura ha precisato che far votare «chi non è in condizione economica di pagare quanto dovuto, non va considerato “irragionevole”».

In realtà quanto accaduto ancora una volta in occasione delle primarie del Pd ha suscitato scalpore tra i cittadini. Ora si attende la decisione di Antonio Bassolino che da giorni è di fronte al bivio se ritirarsi dalla competizione per la scelta del sindaco di Napoli, oppure candidarsi fuori dal Pd con il solo appoggio di liste civiche.

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