Tecnologia

Dossier La Francia vuole il primato hi-tech

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    La Francia vuole il primato hi-tech

    • –di Al.Mag.

    L’ultima conferma è arrivata dall'edizione 2016 del Consumer electronic show (Ces) di Las Vegas: un totale di 190 startup francesi registrate, la seconda nazionalità più rappresentata dopo i padroni di casa degli Usa. Il boom spiega bene perché Parigi si sia già imposta, di diritto, tra i nuovi hub dell'innovazione europea. Il caso del Ces fa effetto, ma la costruzione di un “modello Francia” per l'innovazione imprenditoriale si è sviluppato negli anni grazie a una regia pubblico-privato e ai budget miliardari messi sul piatto. Ad esempio Bpifrance, banca pubblica di investimento già interessata a biotecnologie e cleantech, ha appena stanziato un fondo da 6,5 miliardi di euro per supportare le startup attive in Francia nei prossimi tre anni. E il 2015, secondo un report a cura di Tech.eu, si è chiuso con un bilancio di 116 accordi e 960 milioni di euro investiti contro gli 862 milioni registrati nel 2014.

    Quali sono i poli più attivi per finanziamenti e progetti di incubazione? Su scala nazionale non sfigurano alcuni centri, come Tolosa e Grenoble, ma è fuori dubbio che l'attenzione sia dominata da Parigi e dalla sua scena di startup. Il report 2015 di Compass sull'ecosistema globale (si legga l'articolo sopra) ha assegnato alla capitale l'11ma posizione nella top 20 dei distretti a più alta concentrazione di imprese innovative al mondo, con una stima di 2.400-3.200 startup operative e un valore massimo stimato fino all'equivalente di 10,5 miliardi di euro. E non è un caso che sia parigina BlaBlaCar, la piattaforma di ride sharing (corse in condivisione) che ha raggiunto un tetto di 25 milioni di membri globali e raccolto oltre 290 milioni di euro in tre round di finanziamenti. La Francia guarda sopratutto ai grandi investitori americani, per alimentare un mercato dei venture capital ancora sottotono rispetto al potenziale che potrebbe emergere. Il primo nodo da sciogliere? Facilitare l'ingresso in un'economia troppo ingessata, per una piazza che vuole gareggiare con Berlino e Londra come nuova culla europea del tech.

    © Riproduzione riservata