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Dossier Il solare di M-Kopa si prepara all’Ipo

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Il solare di M-Kopa si prepara all’Ipo

    • –di Alb.Mag.

    Luce green per le abitazioni dell'Africa. Vendere “kit di illuminazione solare”, con un deposito di soli 35 dollari e un sistema di pagamento mobile per il servizio. È l’intuizione che ha fatto esplodere il successo di M-Kopa, startup keniota lanciata dai manager Jesse Moore e Nick Hughes (ex Vodafone) con l’obiettivo di fondere «microfinanza, tecnologia ed energia» in un’unica società. M-Kopa, dove “kopa” significa “prendere prestito” in lingua swahili, vende pacchetti per l’energia domestica che includono un pannello solare, due lampade Led, una radio e caricatori per il telefono alle famiglie di Kenya, Tanzania e Uganda. Il prezzo (0,50 centesimi dopo il primo deposito) è tale da rendere le confezioni alla portata di una serie di proprietari esclusi dal comfort dell’illuminazione, il primo target dell’azienda e della sua rete di promotori inviati sul territorio. Cosa dicono i risultati? Finora la società ha venduto oltre 330mila prodotti nei tre paesi, con una media di 500 nuove abitazioni raggiunte ogni giorno. L’obiettivo è allargarsi a un milione di clienti entro il 2018, dopo l’espansione su altri mercati (come il Ghana) e una eventuale Ipo. La quotazione sarebbe retta dai numeri, notevoli, dei finanziamenti incassati dai primi round del 2012 ad oggi. Gli ultimi dati di CrunchBase parlano di un totale di 52 milioni di dollari in investimenti, con un ultimo round da 19 milioni di dollari della londinese Generation Investment Management e altri investitori individuali come il fondatore di Virgin Group Richard Branson e l’ex presidente di America Online (Aol) Steve Case. Numeri che hanno permesso all’azienda di crescere fino a un organico di 747 dipendenti full time e 1.251 agenti su campo, con tanto di un network da 100 negozi nei tre paesi presidiati. E per il futuro? L’Africa subsahariana resta uno dei principali terreni di espansione, a causa del gap di infrastrutture e connessione a fonti di energia. Se si considera che appena il 24% di una popolazione da 800 milioni di persone ha accesso alla luce elettrica, i kit portatili offerti dalla startup keniota possono diventare un’alternativa low cost ai vecchi sistemi di illuminazione. Quanto al prodotto in sé, l’intenzione dei fondatori è di abbinare al pacchetto originario modelli più potenti di pannelli solari e altri device di largo consumo, come le televisioni a schermo piatto già messe in vendita con i primi box a febbraio. E, a breve, potrebbe essere il turno di tablet e smartphone.

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