La vocazione è ancora quella di far crescere startup. Ma il business, di fatto, è passato nelle mani dei servizi di “industry” ed “education”: rispettivamente, la consulenza per la trasformazione digitale delle aziende e i pacchetti di formazione, dai master ai corsi ad hoc per studenti.
H-Farm, l’incubatore di Roncade (Treviso) quotato da novembre sull’Aim a Piazza Affari, ha attraversato un processo di rinnovamento della sua attività storica. Oggi i servizi di advisory e di formazione rappresentano la quasi totalità dei guadagni di una società che fa gravitare su di sé oltre 500 persone, tra dipendenti e startupper: su un valore di produzione da 24,8 milioni di euro nel 2015, circa 22,4 sono arrivati dalla consulenza e 1,9 dall’education. Gli investimenti in startup hanno raggiunto i 4,8 milioni di euro ma ne hanno restituiti, in ricavi, 414mila. Un andamento simile a quello che si delinea nel 2015: i servizi digitali alle imprese valgono per 5,3 dei 5,8 milioni di euro di fatturato registrati nel primo trimestre 2016. E la stessa H-Farm, che pure ha impegnato 1,1 milioni di euro in startup anche nei primi tre mesi dell’anno, non nasconde di guardare alle «enormi potenzialità» della sua sezione industry.
«Noi – spiega Riccardo Donadon, fondatore e Ceo di H-Farm – abbiamo deciso di intraprendere il percorso di servizi alle imprese e di formazione per bilanciare il modello di business. L’accelerazione, a meno che non sia legata a certi servizi, non garantisce un flusso di ricavi sufficiente a stare in piedi».
In realtà, il pacchetto di formazione oscilla tra la formazione vera e propria e la consulenza. Da un lato c’è la corporate acceleration, dall'altro i corsi erogati per studenti e masteristi. «La corporate acceleration è l’attività di ricerca che facciamo per conto delle aziende. Poi c’è l’education student a tutti gli effetti, dove organizziamo programmi e corsi. Ed è da lì che abbiamo generato quei 500mila euro in più che emergono dal fatturato dei primi tre mesi di questo anno».
Le attività di investimenti in startup, nel frattempo, continuano. A inizio 2016 la sezione di H-Farm che si occupa di finanziamenti ha investito in 11 startup innovative e guarda all’internazionalizzazione. «Arriverà – dice Donadon – un’altra buona quota di budget in futuro. Noi ci muoveremo ancora su questi tre perimetri: consulenza, formazione e, appunto, finanziamenti alle startup. Ma i primi due avranno un peso sempre maggiore».
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