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le stime sul pil 2016

Csc: effetto Brexit per l’Italia, crescita solo a +0,8%

Il Pil italiano crescerà quest'anno solamente dello 0,8% e nel 2017 dello 0,6 per cento. È quanto prevede il Centro studi Confindustria che ha tagliatodi quasi il 50% le precedenti previsioni sulla crescita del Belpaese per tener conto «della decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione europea». A dicembre 2015 la previsione del CsC era infatti di una crescita dell' 1,4% e dell 1,3% nel 2017: l’impatto dell’addio di Londra, secondo il CsC, è quindi quantificabile in un decimo di punto quest'anno e in cinque decimi il prossimo.

Rischi recessione da presidenziali Usa e referendum ddl Boschi
Con la Brexit, sottolinea il CsC, il rallentamento dell’economia si estende e la dinamica degli scambi globali è destinata a ridursi. Tra le cause, oltre alla decisione inglese di uscire dall’Europa, le elezioni Usa e il referendum costituzionale «il cui fallimento potrebbe interrompere il recupero intrapreso e far ricadere l'economia italiana in recessione».

Paolazzi: caos politico se ad ottobre prevalgono i No
Se alla consultazione referendaria di ottobre dovessero prevalere i No avremmo sicuramente il «caos politico», ha spiegato Luca Paolazzi, direttore del Cs Confindustria. Questo giungerebbe in una situazione già molto difficile, in cui una lenta risalita, dopo la profonda doppia recessione avvenuta tra il 2007 e il 2014, è iniziata da poco più di un anno e i livelli di reddito e occupazione sono ancora molto bassi rispetto alla situazione pre-crisi. «Il paese, già estremamente provato, dovrebbe fronteggiare una nuova grave emergenza economica con inevitabili spinte verso soluzioni populistiche».

Effetti Brexit più evidenti nel 2017
I tre canali attraverso i quali si concretizzeranno nell'economia reale gli effetti della Brexit sono: il rallentamento della domanda globale; l'aumento dell'incertezza tra imprese e consumatori; la caduta del prezzo delle azioni. «Gli effetti - spiega Confindustria - si manifesteranno in modo più evidente nel 2017, essendo il bilancio del 2016 già fortemente influenzato dall'andamento già acquisito». L’andamento del Pil nei prossimi due anni aggiornato oggi dall’Ufficio studi degli industriali italiani segue il progresso che si è avuto nel 2015 (+0,8%), dopo tre anni di profonda contrazione (-4,9% cumulato), ed è sostenuto da «straordinarie condizioni esterne: politiche monetarie accomodanti, bassi prezzi delle materie prime, euro debole». A queste si aggiungono le riforme a sostegno della crescita e la politica di bilancio meno restrittiva.

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