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Scontro in Puglia, 27 morti e 50 feriti

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Scontro in Puglia, 27 morti e 50 feriti

  • –Domenico Palmiotti

corato (bari)

La violenza dell’urto e il fragore di un treno che piomba sull’altro squarciano il silenzio della campagna pugliese quando manca poco a mezzogiorno. È subito tragedia: vite distrutte, feriti, sangue, dolore. Con due treni della società privata Ferrotramviaria, che da provenienze diverse percorrevano però lo stesso tratto tra Andria e Corato, a nord di Bari, letteralmente frantumati.

La scena è impressionante: intere parti di lamiere saltate in aria e finite a metri di distanza nella campagna, uno dei convogli ha solo due vagoni rimasti quasi intatti mentre l’altro solo l’ultimo. «Abbiamo visto la stessa scena dei disastri aerei», commenta Massimo Mazzilli, sindaco di Corato. Già devastante il bilancio immediato: si parla di 11 morti. Ma i numeri purtroppo evolvono drammaticamente e in serata, quando ancora la macchina dei soccorsi e lo scavo febbrile tra i rottami vanno avanti senza sosta, si è già saliti a 27 morti e a 50 feriti. Tra le vittime anche uno dei due macchinisti e il vicequestore aggiunto di Bari.

La linea in questione è a binario unico. Su di essa viaggiano ogni giorno centinaia di persone tra pendolari e famiglie. Il traffico è di almeno 200 treni. Un treno blu, con quattro carrozze, proveniva da Andria, un altro giallo, con altrettante carrozze, arrivava da Corato. Il primo è finito sul secondo. Lo schianto è avvenuto in curva dove i due convogli sono arrivati marciando ad una velocità stimata intorno ai 100 chilometri orari. «I due treni non si sono visti, i macchinisti non si sono accorti di quello che stava per accadere ed è chiaro che uno dei due convogli in quel momento non doveva trovarsi lì», spiega Massimo Nitti, direttore generale di Ferrotramviaria.

Sono state aperte tre inchieste: una del ministero dei Trasporti (il ministro Graziano Delrio è arrivato sul posto poche ore dopo lo schianto), un’altra ancora della stessa Ferrotramviaria e una terza infine della Procura di Trani che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.

C’è un progetto di raddoppio della linea con un investimento di 25 milioni. La tempistica prevede appalto a fine anno, avvio dell’opera nel prossimo e consegna nel giro di un anno. Oggi quel tratto di ferrovia non è nemmeno automatizzato. «Esiste un sistema centralizzato di controllo dalle stazioni – spiega Nitti – ed è evidente che qualcosa qui non ha funzionato». Da altre fonti si apprende che potrebbe esserci stato un concorso di errori alla base della collisione. «Dobbiamo ricostruire attentamente il tutto – aggiunge il direttore generale di Ferrotramviaria – e lo faremo analizzando i registri delle stazioni, riascoltando le telefonate tra le stazioni che sono registrate e analizzando i contenuti della scatola nera dei due convogli. I primi elementi sono stati già recuperati, prenderemo le scatole nere non appena sarà possibile perché prima vengono i soccorsi alle persone».

Su questo tratto funziona quello che tecnicamente è chiamato “blocco telefonico”, nel senso che una stazione avverte l’altra del convoglio in movimento e quindi, si suppone, una delle due stazioni potrebbe non aver bloccato uno dei due treni oppure uno dei due treni non ha ricevuto o rispettato il blocco. Escluso che l’impatto possa esse stato determinato da lavori in corso su un’altra parte della linea.

«Una tragedia immane», commenta il ministro Delrio. «Oltre all’unità di crisi in Prefettura – aggiunge Delrio – ho messo al lavoro una commissione tecnica con gli ispettori del ministero». Intorno alle 20,30 è arrivato sul posto anche il premier Matteo Renzi che subito dopo ha presieduto un vertice alla Prefettura di Bari. Manifesta vicinanze alle famiglie e ribadisce: «Bisogna fare chiarezza al più presto».

Tra forze di polizia, Protezione civile, 118, Croce Rossa e Rete ferroviaria italiana, si è dispiegata subito una efficiente macchina di soccorso per il recupero dei corpi delle vittime e l’aiuto ai feriti che vengono smistati tra gli ospedali dell’area mentre il riconoscimento delle salme avverrà da questa mattina. In tanti, a partire da Renzi e Delrio, elogiano l’efficienza e la prontezza dei soccorritori. Ma scatta anche da tutta la Puglia una grande gara di solidarietà verso i feriti, con tantissime persone, soprattutto negli ospedali del Barese, che già dal primo pomeriggio si mettono in fila per donare il sangue, accogliendo così l’appello lanciato da Protezione civile e autorità sanitarie.

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