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CsC taglia le stime sul Pil. «Quindicennio perduto».…

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CsC taglia le stime sul Pil. «Quindicennio perduto». Padoan: nel Def numeri migliori

Dopo la frenata registrata dall’Istat a fine luglio, anche gli economisti di Confindustria hanno rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Prodotto interno lordo nazionale: nel 2016 il Pil è previsto al +0,7% (era +0,8%) e nel 2017 al +0,5% (era +0,6%). Crescita 2017, «non scontata, ma che va conquistata». Dopo «un quindicennio perduto», il Paese «soffre oggi di una debolezza superiore all’atteso» sottolineano da Viale dell’Astronomia ricordando come il contesto «resta molto difficile» con «tutti gli indicatori qualitativi al ribasso». E senza margini di flessibilità aggiuntivi , ammoniscono, per il 2017 sarà necessaria una manovra complessiva sui saldi di 16,6 miliardi. «Non riusciamo a schiodarci dalla malattia della bassa crescita di cui soffriamo dall’inizio degli anni Duemila» ha spiegato il capo economista di Confindustria, Luca Paolazzi.

Csc: vitale proseguire con le riforme
Quindi «è vitale proseguire e approfondire il processo riformista». Un processo legato all’esito del referendum costituzionale che «migliorerebbe - secondo il Csc - la governabilità del Paese e aiutere a far cader alcuni degli impedimenti» denunciati dalle imprese.

Prioritario secondo gli industriali puntare su politiche destinate a rafforzare l’offerta piuttosto che la domanda. Concentrando «le poche risorse disponibili su tre priorità: il sostegno agli investimenti privati e infrastrutturali, lo scambio salario-produttività a livello decentrato e la crescita dimensionale delle imprese» .

L'elenco degli ostacoli da eliminare comprende il credito (la cui contrazione sta proseguendo), l’edilizia (ancora in stallo) e la minore competitività (causata dallo sganciamento del costo del lavoro dalla produttività.

Padoan: nel Def stime migliori di CsC
Messaggio ricevuto dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan intervenuto al convegno. «Le stime del Governo contenute nella di nota aggiornamento al Def, che il governo approverà la prossima settimana - ha però annunciato Padoan - dovrebbero essere migliori di quelle di Confindustria sia per il 2016 che per il 2017». Questo perché , spiega, le stime Csc si basano «su ipotesi di policy diverse da quelle che il governo intende proporre. Io prendo comunque le stime Csc come una sollecitazione». Padoan ha poi invitato tutti a guardare anche i dati sull’occupazione» che registra ha aggiunto «dinamiche superiori» rispetto a altri Paesi europei. Debito, deficit e crescita restano le principali sfide del Governo anche se «la strada resta stretta».

La riduzione delle tasse continuerà nel 2017, si conferma «il primo pilastro della strategia dell’Esecutiv»o, secondo pilastro ha ribadito il titolare del ministero di via XX Settembre, «sarà la finanza per la crescita».

Padoan: ognuno faccia la propria parte
Il ministro ha invitato tutti a fare la propria parte per contribuire allo sviluppo. «Con le riforme si stanno creando le condizioni perché gli imprenditori possano esprimere il loro potenziale, le riforme sono come una molla, ma perché scatti la molla è necessario che ciascuno, governo e imprese, faccia la propria parte» il messaggio agli imprenditori.

Boccia: Pronti a un Patto per la crescita
Raccolto dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. «Io tifo per i dati del governo invece che per quelli del nostro Centro studi, di cui pure sono orgoglioso e ho grande considerazione. Insomma devo tifare per l’Italia» ha replicato Boccia, rilanciando l'invito e la disponibilità al governo a lavorare insieme «in una logica di corresponsabilità». Confindustria, ha garantito Boccia, cerca «un confronto utile, rispettoso», per «condividere il percorso delle riforme» . L’idea è quella di un «patto della crescita e della stabilità non viceversa, in chiave italiana per costruire un percorso corresponsabile». In vista dell’approvazione della legge di bilancio, Boccia ha definito «un errore» orientare le poche risorse disponibili solo sulla domanda. E ha spiegato che «bisogna fare il contrario e puntare sull’offerta» per rilanciare la competitività delle imprese.

“Un Patto della crescita e della stabilità non viceversa, in chiave italiana per costruire un percorso corresponsabile”

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia 

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