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La Guardia di Finanza alza il tiro contro lo «smurfing»

Si chiama «smurfing» ed è il modo attraverso il quale si aggira il divieto di superare la soglia di mille euro per i trasferimenti in denaro. Alla lotta allo smurfing si è dedicata questa estate la Guardia di Finanza che ha scoperto numerosi casi di transazioni artificiosamente frazionate. Il maccanismo prevede la fittizia intestazione delle transazioni a un prestanome. Durante l’estate sono stati 500 gli accertamenti della Guardia di Finanza eseguiti presso le filiali di money transfer: i controlli hanno permesso di scoprire che in 140 casi le transazioni erano state eseguite da persone con precedenti penali.

A questo proposito la Gdf ha diramato una circolare per alzare il livello di guardia nei confronti dei soggetti che trasferiscono denaro attraverso i money transfer «alla luce dei perduranti profili di rischio da più fonti segnalati circa il possibile utilizzo di tale circuito per finalità di riciclaggio di proventi illeciti e finanziamento del terrorismo», come si legge nella nota.

L’intensificazione dei controlli sui money transfer non finirà, dunque, con l’autunno ma diventerà «sistematica»: a questo proposito la circolare del Comando generale della Guardia di Finanza detta alcune istruzioni operative per i Comandi regionali. Prima di tutto, verranno verificati i precedenti penali delle persone «identificate» durante i controlli sui money trasnfer; poi tutte le informazioni relative ai controlli sui trasferimenti di denaro confluiranno nel sistema informatizzato Pigrecoweb.

Il lavoro della Finanze sui money transfer mira a ridurre l’uso fraudolento di questo strumento: numerosi sono stati, infatti, i casi di riciclaggio avvenuto attraverso il trasferimento di denaro.

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