La moda è sempre più tech. Nel retail, innanzitutto, come riportano gli ultimi dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano, secondo i quali quest’anno il mercato delle vendite online nel settore ha superato gli 1,8 miliardi di euro, con un incremento in valore assoluto di 365 milioni di euro (+25%) rispetto al 2015. Ma il processo di trasformazione digitale in atto nel fashion oggi va oltre la distribuzione e interessa più livelli, a partire dalla ricerca e sviluppo, come evidenzia una recente ricerca di FashionBi per Intesa Sanpaolo Innovation Center. La sperimentazione si concentra sulla creazione di tessuti intelligenti che integrano funzioni come la telefonia, o sull’utilizzo della stampa 3D non solo per la stampa di inserti ma per la stessa produzione tessile. Tendenza del momento è anche la sostenibilità, con lo studio di fibre tracciabili, dall’azienda agricola di produzione al capo finito, o con la nascita di nuove tecnologie per la produzione di tessuti ecologici a partire da materiali non convenzionali, come latte, the o chicchi di caffè. E poi tutte le possibili integrazioni con i social network. Questo luogo di incontro tra moda e tecnologia è terreno fertile per la nascita di startup su cui sempre più si concentra l’attenzione di investitori, acceleratori e partner industriali. Solo negli ultimi 4 anni sono stati investiti oltre 2 miliardi di dollari nel mondo per finanziare startup del fashion tech, di cui oltre 100 milioni nella fase del seed e il resto nelle fasi di venture. Nel 2015, 54 aziende europee e israeliane del fashion tech hanno raccolto 434 milioni di euro con una media di 8 milioni di investimento. Nei primi cinque mesi del 2016, le startup europee e israeliane del settore hanno raccolto oltre 440 milioni di euro di finanziamenti, a fronte di soli 20 investimenti, di cui uno in Italia, secondo Tech.eu. .
Proprio per il peso del settore, Fashion & Design è uno dei nove cluster a cui è dedicata Intesa Sanpaolo StartUp Initiative, una piattaforma di accelerazione internazionale. Dalla sua nascita nel 2009, il programma ha sviluppato 92 investment forum in 6 paesi, tra cui l’Italia, che hanno permesso di connettere oltre 670 startup con 8.000 investitori finanziari e industriali. Gli alumni di StartUp Initiative hanno raccolto oltre 90 milioni. La quinta edizione del programma dedicato a Fashion e Design ha visto la collaborazione di Fashion Technology Accelerator e del Gruppo Miroglio, che hanno supportato nelle operazioni di scouting e coinvolto partner industriali e potenziali investitori. La vincitrice è Woodskin premiata con un accesso a Decoded Fashion.
Che il fashion tech sia un trend forte lo dimostra anche l’attenzione che riceve da parte di colossi internazionali del settore moda. La Fondazione H&M nel 2015 ha indetto il premio Global Change Award, una competizione tra startup che hanno progetti innovativi sulla sostenibilità per la moda. Ai vincitori è andato un premio complessivo di un milione di euro. L’iniziativa è supportata da Accenture, che nel mese di ottobre ospiterà le vincitrici per una sessione di coaching. A settembre è stato lanciato l’appuntamento 2016, le candidature sono aperte online fino al 31 ottobre.
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