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Dossier Fashion tech, Re-Bello in cerca di partner strategici

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    Fashion tech, Re-Bello in cerca di partner strategici

    Sostenibilità unita al design italiano. È la rivoluzione di Re-Bello, la startup del fashion che ha fatto dell’innovazione il proprio “credo” puntando sull’introduzione di nuovi tessuti eco-sostenibili proposti attraverso prodotti alla moda. «Avevo terminato un master in creazione d’impresa a Rotterdam e non sapevo cosa fare, - racconta uno dei tre fondatori, Daniel Tocca - avevo iniziato a lavorare in una multinazionale ma sapevo che quella non sarebbe stata la mia vita. Durante il soggiorno in Olanda ho scoperto che esistevano già dei capi d’abbigliamento realizzati con materiali alternativi, come canapa e bambù, ma dal design veramente improponibile. Vedendo quei tessuti mi è venuta l’ispirazione: perché non lanciare il messaggio opposto? Sostenibilità sì, ma con un design moderno». L’idea piace anche a Emanuele Bacchin e Daniel Sperandio, oggi soci in Re-Bello. Nel 2010 Tocca lascia la multinazionale, torna in Italia e contatta alcuni designer dell’Università di Bolzano. Con loro, due anni dopo, viene lanciata la prima collezione di t-shirt e felpe firmata Re-Bello, simbolo di rivoluzione realizzata in maniera bella. Nella fase di prelancio un business angel investe 150mila euro uniti a un investimento dei tre fondatori; nel 2014 c’è l’ingresso nel capitale di LVenture group e Italian brand factory con 500mila euro. I risultati nei primi tre anni registrano crescite superiori all’80% annuo e il raggiungimento di quasi un milione di euro di fatturato tramite la distribuzione in 200 negozi multimarca in tutta Europa. Manca ancora qualcosa, però. «Con una collezione vera e propria, solo con t-shirt e felpe, la nostra rivoluzione non era completa», spiega Tocca che ribadisce come «il network, a volte, sia più utile degli investimenti». Grazie a StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo, i tre soci conoscono infatti Ivana Omazic, designer con un passato in Prada Sport, Céline, Jil Sander e Maison Margiela. «Grazie a lei, da quest’anno possiamo offrire una collezione completa, uomo e donna, disegnata da una designer di spicco», ammette Tocca. Gli obiettivi a breve termine riguardano un’ulteriore crescita della startup. «Per affrontare i prossimi passi aspettiamo partner giusti e strategici. Nel frattempo abbiamo molto da fare, soprattutto nella comunicazione e nel retail», dichiara Tocca che aggiunge come lui e i suoi soci, per ora, non pensino a una exit: «noi fondatori vorremmo rimanere per sempre, siamo innamorati di quest’idea, altrimenti ci saremmo arresi da tempo».

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