Norme & Tributi

La lotta all’evasione per ridurre il peso del fisco

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Fiscal view

La lotta all’evasione per ridurre il peso del fisco

La congiuntura economica in Italia continua ad avere un trend di crescita molto contenuto e ciò si riflette sui fondamentali della finanza pubblica, con un debito e un disavanzo in crescita, lontani dai parametri imposti dall’Ue. Il contrasto dell’evasione fiscale rappresenta, dunque, una priorità assoluta per recuperare risorse da investire nella crescita, nelle politiche sociali, nel sostegno ai consumi e per tentare di attenuare una pressione fiscale e contributiva ancora altissima che frena la competività del nostro Paese.

Il recente rapporto Fmi-Ocse sullo stato dell’amministrazione fiscale in Italia mette in luce come, malgrado il livello relativamente alto della riscossione, vi sia ancora una scarsa adesione spontanea alle leggi tributarie. Il risultato di questo fenomeno è una consistente perdita di gettito, soprattutto per quanto riguarda l’Iva. Il tax gap per questa imposta viene stimato intorno al 30%, ben al di sopra della media Ue (che è di poco sopra il 15%) e molto superiore a quello stimato per le principali economie del nostro continente: 9% in Francia, 11% in Germania e 10% nel Regno Unito.

Questo “paradosso” di alta pressione fiscale e basso grado di adempimento spontaneo misura l’importanza della sfida che va affrontata per incrementare la compliance dei contribuenti e rendere più semplici gli obblighi tributari, la cui complessità ha un forte impatto sulla volontà di rispettare la normativa fiscale.

Su questo fronte, nonostante si possano registrare alcuni segnali di miglioramento, il nostro sistema tributario, secondo l’indagine del World Economic Forum, è ancora percepito negativamente dalla maggior parte dei cittadini e delle imprese e rappresenta un freno alla competività. Una delle priorità è la creazione di un sistema di amministrazione fiscale unitaria e moderna, con minori sovrapposizioni e maggiore autonomia.

Un’amministrazione che faccia del dialogo con cittadini e imprese il paradigma a cui ispirare la propria azione di verifica e di controllo. Una buona lotta all’evasione si realizza con molti strumenti, con una diversificata intensità settoriale, economica e geografica. Ma, anche, con un approccio metodologico ispirato a principi di “terzietà” ed equilibrio, che riesca ad abbattere nei contribuenti il muro della sfiducia e li convinca che pagare le imposte non è solo un dovere civico, ma è anche conveniente sul piano economico e sociale.

Per cogliere questo obiettivo, non bastano provvedimenti isolati che tendono a contenere i rischi di evasione nei comparti più esposti, quali, ad esempio per l’Iva, il reverse charge e lo split payment. Per la valutazione concreta dell’impatto di tali strumenti sulla reale riduzione del tax gap e sull’erosione del gettito dovremo attendere un’analisi che metta a confronto i minori versamenti effettuati dalla pubblica amministrazione con i dati delle detrazioni effettuate dalle imprese interessate dalla modifica normativa.

Andrà poi studiato anche l’impatto finanziario sulle imprese più deboli che tali misure andranno a provocare sia in termini di liquidità, sia in termini di costi finanziari e amministrativi.

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