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Dossier NanoTech Projects studia come individuare il virus che causa il cancro

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    NanoTech Projects studia come individuare il virus che causa il cancro

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    Tra le frontiere della medicina oncologica c’è la diagnosi precoce dei tumori. In questo difficile campo fa il suo ingresso la startup Nano Tech Projects, nata nel 2012 e attiva nella biosensoristica ottica, che ha ricevuto un finanziamento di 600mila euro. L’investitore è Italian Angels for Growth, gruppo italiano di business angel attivo nei settori innovativi come biomedicale, Internet, cleantech, Information Technology.

    Il finanziamento verrà utilizzato per accelerare l’ingresso nel mercato di un nuovo dispositivo diagnostico brevettato da NTP: Nano-Eye, un rilevatore ottico-laser in grado di catturare immagini ad alta risoluzione e di rilevare nanoparticelle di dimensioni subdiffrattive. Normalmente per questo tipo di rilevamento occorrono microscopi elettronici di grande potenza. Lo strumento creato da NTP utilizza invece una tecnica laser che permette di svolgerlo con un'ottica di tipo comune. Il risultato è un dispositivo che permetterà di accorciare i tempi di diagnosi, grazie alle ridotte dimensioni e alla possibilità di interfacciarsi direttamente con dispositivi digitali e di rete. Lo strumento, che verrà sottoposto a validazione clinica in vari ospedali e centri di ricerca italiani, è in grado di rilevare la presenza di varianti cancerogene del papillomavirus umano (HPV), che è tra le principali cause di vari tipi di cancro e in particolare di quello della cervice uterina. Una volta messo a punto, secondo quanto ci ha riferito l’azienda, sarà scalabile per il rilevamento di molti altri tipi di virus. Nano Tech Projects è nata dall’incontro tra la ricerca scientifica intrapresa dal chimico Adolfo Carloni e la visione imprenditoriale e tecnologica degli altri due soci, gli ingegneri elettronici Massimo Galavotti e Gianluca Maroncelli. Si è recentemente unito Mauro Malan, esperto della microscopia.

    La società ha scelto di mantenere la sede nel piccolo borgo di Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro-Urbino, ed è stata la prima startup innovativa a essere riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico come azienda a vocazione sociale. Grazie al progetto Nano-Eye ha potuto accedere con un grant di 50.000 euro alla prima fase di Horizon 2020 per il settore nanotecnologie e tecnologie di produzione e processo, e in questi giorni sta presentando la candidatura alla seconda fase.

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